“Passeggiata invernale” per il leopardo delle nevi: appuntamento al parco Natura Viva con il ricercatore italiano in Mongolia Francesco Rovero.
Una “passeggiata invernale” per il leopardo delle nevi: l’ultimo evento dell’anno andrà in scena al parco Natura Viva di Bussolengo il prossimo venerdì avrà come ospite d’eccezione Francesco Rovero, il ricercatore italiano che nel 2023 tornerà in Mongolia alla ricerca del “fantasma delle montagne” e che racconterà aneddoti e fatti della sua esperienza sul campo. L’iniziativa permetterà alla sua Fondazione ARCA di raccogliere parte dei fondi necessari per finanziare una nuova spedizione sui monti Altai.
L’appuntamento è con lo staff alle 13:30 di fronte ai cammelli, per inoltrarsi nella passeggiata invernale in Asia ed Europa, tra le specie del freddo. Preparazione delle merende-gioco per gli animali, alle quali seguirà la merenda anche per gli adulti e i bambini umani con cioccolata calda e pandoro in compagnia di Francesco Rovero, che racconterà l’esperienza e i segreti delle sue spedizioni in Mongolia. E’ possibile acquistare l’ingresso all’evento tramite lo shop online di www.parconaturaviva.it fino a esaurimento posti.
Obiettivo, posizionare un totale di 100 fototrappole nell’area protetta dei Monti Altai.
L’obiettivo rimane quello di sempre: posizionare le fototrappole e censire il numero di leopardi delle nevi che sopravvivono in quell’habitat naturale estremo, tra i 2.000 e i 4.000 metri di quota. Ma stavolta si sta preparando il più esteso campionamento mai realizzato.
“Minacciato” di estinzione secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura, l’ultimo campionamento del leopardo delle nevi, realizzato tra marzo e giugno, aveva coinvolto 1000 chilometri quadrati in un’area non protetta alle pendici dei Monti Altai.
Sessantatré fototrappole avevano restituito 6.648 immagini tra leopardi delle nevi e altre specie presenti. Ma il dato più interessante aveva indicato la presenza di questi esemplari nel 67% dei siti campionati. “Nell’anno che verrà”, spiega Katia Dell’Aira, responsabile dei progetti educativi di Fondazione ARCA, “continueremo a supportare il lavoro sul campo che si sposterà nell’area protetta del deserto del Gobi, dove verrà posizionato il numero mai raggiunto prima di 100 fototrappole. Un’azione possibile solo grazie al coinvolgimento del pubblico che sceglie, con la sua presenza, di supportare la conservazione di questa specie in natura”.