Si è concluso ieri il racconto di Verona 2022, il dossier in gara per la candidatura a capitale italiana della cultura, di cui si avrà la lista dei finalisti il prossimo 16 Novembre.
Nel pomeriggio, sono andati subito esauriti i 150 posti disponibili per le visite guidate al cantiere del restauro in cors.
Nell’ultimo mese, sono stati quattro i cantieri che hanno aperto al pubblico, mostrando ai veronesi come cambierà il volto di Verona nei prossimi anni. La Cultura apre nuovi mondi’ proprio dove questo prenderà forma. La candidatura, infatti, è stata fondamentale per avviare un lavoro di squadra con tutti i soggetti, realtà, enti e istituzioni scaligere.
Il dossier, documentazione depositata a fine Luglio dall’Amministrazione comunale, è suddiviso in 5 filoni, eccellenze che, a vario titolo, contribuiscono a valorizzare il patrimonio storico e artistico della nostra città. Tra i più significativi quello dedicato a ‘Persona e cura’, con l’artherapy, il progetto delle Lettere a Giulietta, il volontariato culturale della Verona Minor Hierusalem e la moda etica di Quid. E poi, il mondo ‘Rigenerare una città’, con l’ArsLab e l’Arsenale, il Tocatì e i festival promossi da RiVer Primavere urbane, Parco Cultuale Urbano su discipline metropolitane e VR Mappa di Street Art. Infine ‘Visitare patrimoni’, con i depositi aperti dei musei, il nuovo Museo Archeologico nazionale nell’ex caserma di San Tomaso, l’Arena come museo, la biblioteca Capitolare digitalizzata, il Museo della città a Castel San Pietro.
Nel dossier si parla anche di turismo, con il nuovo Dms –Destination management system che mette in rete tutte le destinazioni turistiche del Veneto. Una partita che vede in campo la Dmo di Verona, ma anche tante associazioni, come quella delle Strade del Vino Valpolicella. Così come di ambiente, sostenibilità e smart city. Un esempio su tutti è la Zai, pronta a trasformarsi da Zona Artigianale Industriale a Zona Altamente Innovativa. Un intero quartiere rigenerato, a partire dall’ex Manifattura Tabacchi.
Questi i temi del progetto, svelati di appuntamento in appuntamento. Assieme a quanto previsto dal dossier nel caso in cui Verona fosse capitale della cultura 2022: 12 mesi di eventi, 27 anteprime, 22 progetti speciali suddivisi nei 5 ‘mondi’, per un totale di 5 milioni e 700 mila euro di budget. Ben 16 tra enti e istituzioni coinvolti per l’attuazione del programma e 30 associazioni e movimenti partner. Entro metà novembre sarà resa nota la short list delle città scelte dalla commissione giudicatrice e verso la fine di gennaio si conoscerà l’esito del concorso.
Sulla terrazza di Castel San Pietro, erano presenti ieri il sindaco Federico Sboarina, gli assessori alla Cultura Francesca Briani e altre autorità
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