Circa una decina di film e una quindicina di corti, per 18 nazioni in concorso. Sono questi gli ingredienti di una 26ᵃ edizione del ‘San Giò Verona Video Festival’ che,
prima di tutto, ha voluto esserci in questo tempo post Covid per dimostrare al pubblico di affezionati e non solo, la sua gran voglia di ripartenza per non far smettere di vivere arte, cinema e cultura.
Una mini edizione, dedicata al regista-sceneggiatore italiano Corso Salani, che riaccenderà il grande schermo a Verona a partire da Giovedì 23 fino a Lunedì 27 Luglio, con una ricercata proposta di film e corti.
Titoli originali provenienti dall’Albania al Vietnam, passando dal Brasile agli USA, dal Canada alla Svizzera, da Hong Kong alla Tunisia, in un gioco che vede coinvolti quattro continenti, in un grande racconto che raccoglie le umanità di oggi e le tante difficoltà e bellezze del tempo che stiamo vivendo.
Le proiezioni, ad ingresso gratuito, saranno al pomeriggio, dal 24 al 27 Luglio alle 17 a Santa Maria in Chiavica, e alla sera, dal 23 al 27 Luglio alle 21 alla Loggia di Fra Giocondo. A causa delle norme sul distanziamento, i posti disponibili sono limitati sia per le visioni a Santa Maria in Chiavica che alla Loggia di Fra Giocondo.
Fiction, animazione, documentari, drammi, commedie, corti e lunghi. Il tutto per presentare, spesso in prima nazionale, alcune delle migliori produzioni originali del settore cinematografico mondiale. Una sorta di sfida per aprire un varco in un mondo di immagini sempre più bloccato dal non dire dei media e dal sovrastare delle grandi produzioni internazionali prive, per molti aspetti, di una vera idea originale.
Film in concorso
I lunghi: Espero Tua (Re)Volta di Eliza Capai Brasile; Herencia di Ana, Hurtado, Spagna, Cuba, Italia; Inocencia di Alejandro Gil, Cuba; Isole d’istanti di Alberto Meroni, Svizzera; Le tour d’un monde di Damien Faure, Francia; Los índalos di Gato Martínez Cantó, Santiago Nacif Cabrera e Roberto Persano, Argentina; Murghab di Martin Saxer, Daler Kaziev, Marlen Elders, Germania; Trastornos del sueño di Sofía Paloma Gómez, Camilo Becerra, Cile.
I corti: All come from dust di Younes Ben Slimane, Tunisia; Another World di Ng Kai-chung Hong Kong; Basilio the musical di Owen Shapiro, USA; Ils (Loro) di Paolo Zagaglia, Belgio; L’appartamento di vicolo purgatorio di Paolo Scolari, Italia; Last date di Marielle Sjømo Samstad, Germania; Manuale di storie del cinema di Stefano D’Antuono, Bruno Ugioli, Italia; Mezze stagioni di Riccardo Menicatti, Bruno Ugioli, Italia; Mi piel luminosa di Gabino Rodriguez e Nicolas Pereda Messico/Canada; Pulsion di Pedro Casavecchia Argentina, Francia; MỘT KHU ĐẤT TỐT – Blessed land di Phạm Ngọc Lân, Vietnam; Terroir di Dawn Westlake, USA; The flying hands (Le Mani Volanti) di Giovanni Meola, Italia; Agnus dei 70 di Flavio Sciolè, Italia; Y la lluvia también di Melchor Tame, Argentina; Mao Ce Dun di Besnik Bisha. Albania.
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