Il bozzetto in bronzo della celebre statua di Dante Alighieri di piazza dei Signori. E, ancora, ritratti, sculture, dipinti, ricordi.
È molto più di una mostra quella che i Civici Musei di Verona propongono fino alla fine di Gennaio 2021 alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, al Palazzo della Ragione. Dopo il lockdown, infatti, con la nuova esposizione, i suggestivi spazi museali della GAM tornano accessibili al pubblico.
“La mano che crea. La galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919) scultore, collezionista e mecenate”, tema conduttore dell’allestimento espositivo, è un viaggio nella storia secolare del collezionismo veronese, che ha contribuito a fare della città una delle mete d’Italia più ammirate e ricche di monumenti e musei
Ad illustrare l’esposizione l’assessore alla Cultura Francesca Briani e il direttore dei Musei civici Francesca Rossi.
“Un omaggio che la città rivolge ad un artista che possiamo annoverare tra i fondatori della Galleria d’Arte Moderna – sottolinea l’assessore Briani –.
In esposizione opere di Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, Luigi Nono, e il più moderno pittore divisionista Angelo Morbelli. Tra i veronesi, Angelo Dall’Oca Bianca, Francesco Danieli e il cugino dello scultore, Giuseppe Zannoni. Tra i soggetti rappresentati spiccano generi figurativi del paesaggio e del ritratto.
Di Zannoni la celebre statua di Dante Alighieri, che, nel centro della piazza dei Signori, rivolge lo sguardo ai palazzi Scaligeri dove il Poeta, durante l’esilio da Firenze, fu accolto da Cangrande della Scala. Lo scultore eseguì l’opera non ancora trentenne, aggiudicandosi la vittoria di un importante concorso promosso per la ricorrenza del VI centenario della nascita del Poeta.
Mostra-laboratorio, con Università e studenti
Attraverso un’originale mostra-laboratorio, gli studenti sono entrati nel cuore della vita del museo, hanno collaborato con lo staff della Galleria nelle attività di cura delle collezioni e fatto esperienza diretta di ciò che avviene dietro le quinte, prima e durante il periodo di apertura della mostra al pubblico.
Secondo questo concetto di Museo partecipativo sono stati organizzati, con la collaborazione dell’Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, e dell’Accademia di Belle Arti di Verona, laboratori di alta formazione per la produzione artistica e la professione museale e alle metodologie di gestione del patrimonio culturale (catalogazione, restauro, mediazione culturale).
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