Obiettivo, monitorare l’inflazione a Verona e calmierare i prezzi sempre in crescita per andare incontro alle famiglie.
Tenere monitorati l’inflazione e i prezzi al consumo a Verona e a livello locale, in particolare il costante aumento della spesa a carico dei cittadini: è questo l’obiettivo dell’assessore alla statistica Federico Benini, che in questi giorni ha raccolto proposte e idee attraverso un primo confronto con i rappresentanti delle categorie economiche locali che compongono la Commissione comunale di controllo prezzi Istat.
In considerazione anche l’ipotesi di creare una squadra d’intervento in grado di formulare, in accordo con le categorie interessate, soluzioni per il contenimento dei costi al consumo.
Verona, la quinta città più cara d’Italia.
Nonostante il rallentamento dell’inflazione registrato a livello nazionale, a Verona l’indice dei prezzi continua a crescere, con un aumento mensile dello 0,4%, che nell’ultimo anno è salito oltre il 9%.
Sotto osservazione sono in particolare i beni alimentari che, tra il 2021 e il 2022, sono cresciuti dell’11%. A fronte di un’inflazione locale mensile dello 0,4%, infatti, i prezzi dei prodotti alimentari registrano una crescita quasi fuori controllo, con variazioni che vanno dal 2,9% ad oltre il 20%.
“L’aumento dei prezzi al consumo rappresenta una problematica nazionale”, sottolinea l’assessore Benini. “A Verona si registrano punte di crescita rilevanti, che fanno della città scaligera la più cara del Veneto e la quinta a livello nazionale. L’attività di monitoraggio dei prezzi, curata mensilmente dall’Ufficio statistica del Comune, è un’ottima base per dare avvio ad un serio programma di intervento capace di contenere la spesa crescente a carico delle famiglie veronesi, con il supporto delle categorie economiche interessate”.