Progetto di valorizzazione della mela di Verona.
Al via il progetto di valorizzazione della mela di Verona. Se ne è parlato al convegno organizzato da Coldiretti Verona e dal Comune di Zevio, nei giorni scorsi, al quale sono intervenuti un centinaio tra agricoltori e commercianti. Il percorso di valorizzazione della mela di Verona è iniziato nel 2020 con la richiesta della denominazione di origine protetta diventata poi richiesta di Indicazione geografica protetta al Ministero per le politiche agricole e forestali.
La coltura melicola scaligera è importante rappresentando l’80% di quella regionale con oltre 4400 ettari. Seconda regione in Italia dopo il Trentino Alto Adige, il Veneto, grazie alla provincia di Verona, produce le principali varietà in commercio: dalle Golden alle Gala, dalle Red Delicious alle Fuji fino alle Granny Smith. Quest’anno nella provincia di Verona la produzione di mele rispetto all’anno precedente si attesta in crescita del +47% a 172.457 tonnellate (in Veneto sono 215.571 tonnellate).
Il convegno.
Dopo i saluti di apertura del sindaco del Comune di Zevio Paola Conti, dell’assessore all’agricoltura del Comune di Zevio e del presidente di Ortofrutta Veneta Stefano Faedo, capofila titolare del “Progetto mela” è intervenuto Salvo Garipoli di SG Marketing Agroalimentare Srl che ha presentato il progetto di marketing per la valorizzazione della mela di Verona. I prossimi passi sono quelli di uniformare il modo in cui presentare la mela di Verona attraverso un’identità di prodotto (nome e packaging) tale da differenziarlo sul mercato ed enfatizzare il legame con il territorio di Verona.
Antonio Troiani commerciale del supermercato Rossetto e Loredano Brentegani Ceo di B&B Frutta hanno apprezzato il progetto ritenendolo significativo e necessario per il mercato. Anche Andrea Sordo della cooperativa Lungadige Veneta ha sottolineato la necessità di trovare accordi commerciali per la filiera.
Il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini nelle conclusioni ha detto: “Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare il prodotto fortemente legato al territorio con una lunga tradizione per commercializzarlo in modo coordinato ed entrare compatti nel mercato. Allo stesso tempo è necessario incentivare un accompagnamento da parte della Regione Veneto con il PSR e piani operativi per la ristrutturazione dei vecchi impianti troppo sbilanciati verso l’industria”.