Il titolare del pastificio veronese è per la seconda volta sulla rivista economica americana.
Nel 1950 il tredicenne Giovanni iniziò a lavorare con i fratelli nel pastificio di famiglia, fino a quando, poco più che ventenne, decise di avviare la sua produzione artigianale di tortellini. A guidarlo un’intuizione legata al tessuto sociale del dopoguerra italiano, quando una nuova generazione di donne si apprestava a lavorare fuori casa, riducendo il tempo da poter impiegare ai fornelli delle proprie cucine e, in particolare, nella preparazione casalinga della pasta fresca. L’immediato successo consentì presto al pastificio Rana di passare da una produzione artigianale ad una industriale, erigendo a San Giovanni Lupatoto lo stabilimento che tutt’oggi funge da quartier generale dell’azienda.
L’ascesa che ha permesso al giovane garzone di panetteria di diventare il titolare del pastificio leader mondiale nel mercato della pasta fresca è stata convalidata da Forbes, che nell’ultimo numero di marzo ha annoverato l’industriale originario di Cologna Veneta nella lista degli imprenditori italiani ultra 80enni di maggiore successo nel mondo, definendolo “il miglior testimonial di sé stesso”.
Un’espressione che fa riferimento ai celebri spot pubblicitari che, all’inizio degli anni Novanta, proruppero dagli schermi televisivi nei salotti di tutta Italia e che videro Giovanni Rana fittiziamente a fianco di personaggi quali Marilyn Monroe, Rita Hayworth e Humphrey Bogart, tutti bramosi di carpire dall’imprenditore i segreti della sua sfoglia e dei suoi tortellini.
Non è la prima volta che la rivista americana menziona l’azienda e il suo fondatore dato che nel 2012, anno in cui il figlio Gian Luca inaugurò a Chicago il primo stabilimento oltre oceano, il bisettimanale economico inserì quella di Rana tra le cento famiglie imprenditoriali italiane più influenti sul mercato globale.