Incendi in Veneto e nel Veronese.
“Buone notizie: anche l’incendio scoppiato ieri sera, a Brentino Belluno, in provincia di Verona, è stato finalmente domato. Nell’ultimo mese siamo intervenuti con successo su numerosi incendi, con bonifica delle aree interessate. Le ultime ore, inoltre, si sono rivelate particolarmente intense per il lavoro messo in campo da una grande squadra – composta da diversi operatori forestali regionali, guidati dai direttori delle operazioni di spegnimento, a cui hanno partecipato anche i volontari della protezione civile e i vigili del fuoco – attiva per lo spegnimento degli incendi boschivi e per le operazioni di bonifica anche nelle zone di Val di Zoldo (località Ciamber, nel bellunese) e di Vittorio Veneto (monte Altare, nel trevigiano). Alla fine, l’impegno di tutti, ci ha permesso di raggiungere il risultato sperato”.
L’assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, che ha seguito passo passo l’evolversi delle fiamme, tenendosi aggiornato sulla situazione, commenta così lo spegnimento, anche dell’ultimo incendio boschivo scoppiato in queste ultime ore,.
“Sono riprese stamani all’alba – aveva scritto l’assessore, anche sul suo profilo Facebook, per tenere informata la popolazione sull’incendio nel veronese – le operazioni di spegnimento dell’incendio. In azione con diversi lanci l’elicottero della Regione del Veneto, supportato anche da un elicottero dei confinanti Vigili del Fuoco di Trento e da un Erickson, la “gru volante”, attivato tramite il Coau, Centro operativo aereo unificato, del Dipartimento della Protezione Civile. A terra, oltre alle squadre AIB (Anti Incendio Boschivo) regionali, i volontari di Brentino Belluno e Caprino Veronese”.
Nell’ultimo mese, sono stati prontamente spenti gli incendi boschivi scoppiati a Cogollo del Cengio (nel vicentino), a Colle Umberto e a Tarzo (nel trevigiano), a Bosco Chiesanuova (nel veronese), a Valdobbiadene e a Borso del Grappa (nel trevigiano), a Lozzo di Cadore (nel bellunese), a Monte Baldo e a Grezzana (nel veronese), a San Zenone e a Fonte (nel trevigiano), a Badia Calavena e a Montecchio di Negar (nel veronese), a Schio e a Valdagno (nel vicentino).
“Ricordo che, negli ultimi anni, nel nostro territorio, – ha aggiunto Bottacin – abbiamo ridotto del 50 per cento il pericolo di incendi boschivi: significa che, grazie al Piano di contrasto introdotto dalla Regione del Veneto e che ora è stato aggiornato, alcuni importanti risultati li abbiamo raggiunti. Detto ciò, il problema non è risolto e, infatti, non abbassiamo la guardia. Fondamentale, però, è anche il contributo attivo di ciascun cittadino: chiunque può e deve fare la propria parte, in termini di prevenzione e senso civico. Cerchiamo, ad esempio, di evitare di accendere fuochi al di fuori delle aree attrezzate, di parcheggiare l’auto sopra l’erba e foglie secche, di gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi accesi e di dar fuoco a residui vegetali o forestali”.