Operazione della Guardia di finanza di Verona contro lo sfruttamento del lavoro nelle campagne durante la vendemmia.
Le operazioni di vendemmia nella campagne di Verona nel mirino della Guardia di finanza, con l’obiettivo di contrastare il lavoro nero. Nei giorni scorsi le Fiamme gialle hanno infatti svolto diversi interventi nelle aree del territorio provinciale più interessate dalle operazioni di vendemmia. Sono stati eseguiti controlli nei confronti di diverse realtà imprenditoriali di varia natura giuridica (soprattutto società cooperative e imprese individuali) operanti nel settore dell’agricoltura. Nell’ambito dei controlli i finanzieri hanno individuato braccianti impiegati irregolarmente nella raccolta dell’uva.
In particolare, i finanzieri del Gruppo di Verona e della Compagnia di Soave hanno identificato, presso aziende agricole operanti nel territorio della Valpolicella e dell’est veronese, 13 lavoratori impiegati completamente “in nero” e 3 lavoratori irregolari. Sono quindi scattate le maxi-sanzioni nei confronti dei rispettivi datori di lavoro per un importo complessivo di circa 18 mila euro. Contestualmente è stata avanzata al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro la proposta di sospensione delle attività imprenditoriali, poiché la manodopera “in nero” è risultata superiore del 10% a quella regolarmente impiegata.
L’attività di controllo economico del territorio da parte della Guardia di Finanza proseguirà per tutto il periodo vendemmiale proprio al fine di tutelare gli operatori del “distretto del vino” da simili condotte illecite che, oltre a integrare violazioni fiscali e previdenziali ai danni dell’Erario e degli stessi lavoratori, costituiscono una vera e propria forma di concorrenza sleale.
Da inizio anno individuati 183 lavoratori totalmente “in nero”.
Da inizio anni i 255 i controlli svolti nello specifico settore dalle Fiamme Gialle scaligere in vari comparti – dalla ristorazione (bar e ristoranti), alle attività di servizi per la persona (estetisti, parrucchieri), ai locali notturni e di intrattenimento e alle imprese di costruzioni – hanno portato all’individuazione di ben 328 persone impiegate in violazione della normativa sul lavoro, di cui 183 lavoratori completamente “in nero” e 145 lavoratori irregolari, e alla conseguente irrogazione di sanzioni nei confronti di 106 datori di lavoro, 4 dei quali denunciati alla locale Procura della Repubblica per l’impiego di 30 lavoratori vittime di caporalato e 5 deferiti per violazione delle norme sull’immigrazione poiché impiegavano cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno.