Il legnaghese Marco Mengehello, precipitato a Guidonia, ha evitato una strage.
Un’ultima disperata manovra, per evitare quella che poteva essere una strage. Il maggiore Marco Meneghello, pilota militare di 46 anni originario di Legnago, è morto dopo aver salvato case e persone dalla traiettoria in picchiata del suo monomotore Siai 208. Conosciuto con il nome di “Vento 81” tra i suoi colleghi, Meneghello ha sacrificato la propria vita per impedire che l’aereo si schiantasse contro le abitazioni lungo la via delle Margherite, una strada stretta di Guidonia, costeggiata da palazzine a due e tre piani.
- Schianto in volo tra aerei militari, morti i due piloti: uno era veronese. Evitata una strage.
- La tragedia di Guidonia, ipotesi scontro in fase di atterraggio: si indaga sulle cause.
Numerosi testimoni hanno assistito a quei tragici istanti. L’aereo di Marco Meneghello è stato visto abbattersi sulla via, sfiorando di poco le abitazioni vicine, per poi virare improvvisamente in un ultimo disperato tentativo di evitare ulteriori danni, e precipitare su un’auto parcheggiata in strada. Altri presenti sul luogo dell’incidente hanno tentato di spegnere il rogo con gli estintori, ma ormai era tardi.
Un’ultima disperata manovra aerea che ha raccontato molto di Meneghello: a cominciare dalla sua passione per il volo, messa dentro la millimetrica precisione di quell’azione che sembrava essere stata studiata per minimizzare i danni alle abitazioni e alle persone lungo via delle Margherite.