Moussa Diarra, ucciso in stazione a Verona: le indagini e le domande senza risposta. Si attende l’esito dell’autopsia.
L’obiettivo, adesso, è capire cosa è successo domenica mattina in stazione a Verona Porta Nuova, e come mai un poliziotto ha sparato per porre fine alla vita di un ragazzo di 26 anni. Un ragazzo da tutti descritto come mai violento, che però quella mattina aveva spaccato vetrine e agitava un coltello. Perchè? Le indagini su quanto accaduto proseguono a ritmo serrato, in giornata è prevista l’autopsia sul corpo di Moussa Diarra. Nel frattempo il fratello chiede giustizia.
Si chiama Djembang, è arrivato a Verona da Torino, appena ha appreso della morte del fratello. Moussa, 26 anni, invece era arrivato in Italia nel 2016, percorrendo la stessa odissea che migliaia di migranti affrontano: dal Mali attraverso l’Algeria e la Libia, fino a sbarcare a Lampedusa. A Verona aveva trovato un impiego come lavoratore agricolo, con contratti regolari. Tuttavia, da tempo Moussa era preda di un profondo male di vivere. Negli ultimi mesi, specie dopo la morte del padre in Mali, tre mesi fa, aveva smesso di parlare e trascorreva le sue giornate sulla branda, al “Ghibellin Fuggiasco”, dove Moussa si era stabilito.
Il 10 ottobre avrebbe dovuto rinnovare il permesso di soggiorno con il suo contratto agricolo, ma qualcosa lo aveva paralizzato. Nonostante le rassicurazioni degli amici e i tentativi di incoraggiarlo a trasferirsi altrove, Moussa aveva scelto di restare. Fino a domenica mattina.
Djembang ora chiede verità, vuole capire cosa sia davvero accaduto quel giorno. “Deve essere fatta giustizia per mio fratello”, ripete, con in mano la foto incorniciata di Moussa.
L’autopsia sul corpo del ragazzo.
Intanto si attende l’autopsia sul corpo del ragazzo. Da stabilire quale dei tre colpi di pistola esplosi dall’agente della Polfer, ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa, sia stato quello fatale, quello che ha ucciso il 22enne colpendolo al petto. Per questo è stata disposta anche una perizia balistica che dovrà stabilire l’esatta traiettoria dei proiettili.
Verranno naturalmente eseguiti anche gli esami tossicologici, per capire se quella follia che sembrerebbe aver “catturato” Moussa domenica mattina fosse influenzata da sostanze alcoliche o tossicologiche. E saranno analizzate le immagini delle telecamere di sorveglianza e tutti i filmati, per cercare di capire cosa è successo lì, alla stazione di Verona Porta Nuova, domenica mattina. E perchè.
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