Truffe agli anziani con il trucco del rilevatore di gas: 38enne in manette.
Truffe agli anziani, usando il trucco del rilevatori di gas, e facendosi consegnare bancomat e pin: 38enne in manette. Dal 2021 ad oggi, innumerevoli sono state le truffe realizzate dal legale rappresentante e amministratore unico di una società italiana attiva nella fornitura di dispositivi contro le fuoriuscite di gas, arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri e ora agli arresti domiciliari.
Sempre lo stesso il modus operandi con cui era riuscito a carpire, con artifizi e raggiri, la fiducia di tante persone anziane: far presentare presso l’abitazione delle proprie vittime, per lo più 80enni e 90enni, un suo incaricato che, qualificandosi come addetto ai contatori del gas, riusciva a introdursi all’interno delle case. Approfittando del fatto che le persone fossero sole in casa e con il pretesto di dover necessariamente installare dei nuovi apparecchi facendo riferimento a presunti (e inesistenti) lavori condominiali che ne richiedevano come obbligatorio l’intervento, l’addetto riusciva così a far cadere in inganno le vittime. Alle quali, a lavoro ultimato, faceva firmare un contratto intestato a una ditta e cui chiedeva poi il pagamento immediato tramite Pos di una cifra ben precisa.
Bancomat e pin.
A quel punto il presunto addetto si faceva consegnare le carte bancomat e talvolta anche il Pin delle stesse, digitando indebitamente sul Pos cifre esageratamente superiori a quelle concordate, di cui le vittime malauguratamente si ravvedevano soltanto successivamente quando ricevevano la telefonata dalla propria banca perché il loro saldo era in negativo o quando ricevevano l’sms di avvenuti prelievi di importi non riconosciuti. E quando ormai il truffatore si era già allontanato.
A seguito delle prime denunce presentate ai carabinieri di Verona, sono dunque iniziati gli accertamenti sulla ditta di rilevatori di gas per conto della quale venivano stipulati i contratti e in favore della quale erano stati eseguiti tutti i fraudolenti prelievi di denaro. E il cui amministratore unico e legale rappresentante, un 38enne italiano residente in provincia di Brescia, considerati i suoi precedenti specifici, non è risultato nuovo a truffe del genere. L’attività investigativa che ne è scaturita ha fatto emergere un chiaro quadro accusatorio nei confronti dell’arrestato, ritenuto responsabile di truffa in concorso aggravata dall’aver profittato dell’età avanzata delle proprie vittime. E ha perciò permesso al Gip del Tribunale di Verona di emettere la misura degli arresti domiciliari.