Truffa superbonus da 17 milioni di euro: dieci persone arrestate, sigilli a hotel, pasticcerie e ristoranti sul Garda.
Truffa superbonus da 17 milioni di euro sul Garda, dieci persone arrestate. I Finanzieri di Verona e Agrigento e i carabinieri del Comando Provinciale di Verona, in collaborazione tra loro e coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo veneto, hanno eseguito, all’alba di oggi, in Veneto, Lazio, Piemonte e Sicilia un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale scaligero nei confronti di 10 soggetti, 3 dei quali condotti in carcere e 7 agli arresti domiciliari.
Il giudice per le indagini preliminari di Verona, su richiesta dell’autorità giudiziaria inquirente, ha inoltre disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per un valore di oltre 5 milioni di euro. Sono pertanto scattati i sigilli anche su conti correnti, autovetture, immobili nonché su società e attività commerciali e turistiche tra cui hotel, pasticcerie e ristoranti in diverse località del lago di Garda.
Il modus operandi.
L’associazione a delinquere, che operava su gran parte del territorio nazionale, aveva base nel comune di Peschiera del Garda e nell’area bresciana del lago di Garda, dove gli indagati, di origine siciliana, calabrese, campana e albanese – avvalendosi della professionalità di un commercialista attivo nella provincia di Treviso – dopo aver monetizzato, attraverso la cessione a Poste Italiane Spa, circa 5 milioni di crediti d’imposta fittizi provenienti dal “bonus facciate”, avevano reinvestito e riciclato i proventi della imponente truffa ai danni dell’Erario acquistando locali turistici e commerciali sul lago. In particolare i sigilli sono scattati per un hotel, due pasticcerie, due ristoranti e un locale sul lungolago gardesano.
L’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari e il decreto di sequestro preventivo hanno interessato 12 persone fisiche operanti in Italia e in Spagna, tutti indagati, a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio
L’accusa nei confronti degli indagati è quindi quella di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe per l’illecita percezione di contributi statali, i cosiddetti “bonus facciate”, utilizzando crediti fiscali fittizi che poi, una volta monetizzati, venivano riciclati nell’acquisizione di attività economiche sul lago di Garda. Il tutto, tra l’altro, aggravato dal carattere transnazionale, avendo gli indagati operato sia sul territorio nazionale che estero.