Caprino, truffa dello specchietto: 22enne colto in flagrante e arrestato.
Sabato 22 aprile, i carabinieri di Caprino Veronese hanno arrestato un ragazzo di 22 anni, con precedenti specifici, sorpreso mentre stava perpetrando la cosiddetta “truffa dello specchietto” in danno di una coppia di anziani turisti tedeschi.
I militari stavano pattugliando la strada regionale 450 che da Peschiera del Garda conduce ad Affi, quando lungo una piazzola di sosta nel tratto che attraversa il comune di Cavaion Veronese hanno notato fermi a bordo strada, in direzione del lago di Garda, una Volkswagen Golf con targa italiana e una monovolume con targa tedesca che trainava una roulotte e i due conducenti che parlavano fra loro all’esterno dei veicoli.
Intuito qualcosa di sospetto i carabinieri hanno invertito la marcia e raggiunto la piazzola di sosta, dove hanno potuto assistere direttamente alla consegna da parte dell’anziano conducente del veicolo tedesco, tremante e in evidente stato di confusione, di alcune banconote al ragazzo italiano. Immediatamente fermato, quest’ultimo è stato trovato in possesso dei 150 euro che aveva appena ricevuto dalla controparte, la quale ha spiegato agli operanti di averglieli dovuti dare dopo essere stato inseguito e costretto a fermarsi. Il conducente della Golf accusava infatti l’anziano turista tedesco di avergli danneggiato lo specchietto con la roulotte, mostrandogli il danno prodotto e il relativo segno lasciato sulla carrozzeria del rimorchio.
Svelato il trucco.
Ai militari non c’è voluto molto per smontare la ricostruzione del giovane poiché hanno rinvenuto, all’interno del mezzo, una comune scatola di gessetti di vari colori, usati normalmente nelle scuole, fra i quali quello utilizzato per “rigare” la roulotte. Inoltre, lo specchietto della Golf presentava dei graffi, chiaramente artefatti e datati, non compatibili con una recente collisione. Infine, già occultata all’interno del libretto di circolazione, i carabinieri hanno rinvenuto una ulteriore banconota da 100 euro che il tedesco aveva consegnato al truffatore poco prima, ma che non era stata sufficiente, secondo quest’ultimo, a ripagare il danno, costringendo così il turista a tornare al mezzo per farsi dare dalla moglie, che lo attendeva a bordo, altro denaro contante.
I carabinieri hanno quindi ipotizzato il reato di truffa aggravata dall’aver approfittato di circostanze legate all’età della vittima, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. Inoltre, hanno proceduto al sequestro cautelare del mezzo ai fini della successiva confisca amministrativa, sfruttando una norma del codice della strada che la consente per tutti i veicoli utilizzati per la commissione di reati.
Il tipico modus operandi.
Il tipico modus operandi di questo tipo di truffatori è infatti quello di utilizzare veicoli con specchietti retrovisori appositamente danneggiati, a volte addirittura amovibili, e simulare incidenti con ignari utenti della strada, spesso lanciando palline di stucco o gomma, che non lasciano segni sui veicoli delle vittime, per simulare il rumore dell’urto. Quindi, una volta raggiunti e costretti i conducenti a fermarsi, approfittando della concitazione del momento, segnano i veicoli coinvolti con gessetti o pennarelli dei rispettivi colori per simulare gli effetti dell’urto. Infine, propongono un accordo transattivo con la controparte rappresentando la non economicità di ricorrere alle assicurazioni, facendosi consegnare denaro contante ed allontanandosi velocemente subito dopo.
Dell’arresto ne è stata data comunicazione al pm di turno presso la Procura della Repubblica di Verona, che ha disposto di trattenere in camera di sicurezza l’arrestato e tradurlo, nella mattinata odierna, presso il Tribunale di Verona per presenziare all’udienza con rito direttissimo. All’esito della direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto e ha applicato la misura cautelare del divieto nella Regione Veneto a carico dell’imputato.