Trovata morta nel Tartaro, si indaga per omicidio. Caccia all’auto misteriosa. Chi era la giovane Erika

Erika Boldi, 26 anni, trovata morta nel Tartaro: la Procura di Verona indaga per omicidio.

L’attesa è per i risultati dell’autopsia, ma intanto la Procura di Verona ha aperto un’indagine per omicidio per la tragica fine di Erika Boldi, la 26enne mantovana trovata morta nel Tartaro. Il corpo senza vita di Erika è stato trovato nudo nel fiume Tartaro da un manutentore domenica 7 luglio, nelle campagne, a poche centinaia di metri da Vigasio. I suoi vestiti non sono ancora stati trovati.

Ma sono ancora molti gli aspetti da chiarire. Gli investigatori stanno ricostruendo le ultime ore di vita della ragazza, che quella stessa sera sarebbe stata vista in un locale di Villafranca. Dai primi accertamenti sono stati esclusi segni di violenza. E anche l’annegamento è stato escluso come causa della morte, suggerendo che Erika fosse già senza vita quando è stata gettata nel canale, probabilmente la sera di sabato 6 luglio, poco prima di mezzanotte. Ma da chi? E perchè?

L’auto che si avvicina e riparte velocemente.

Alcuni residenti della zona dove è stata ritrovata hanno riferito di aver sentito un’auto avvicinarsi e ripartire velocemente proprio poco prima della mezzanotte di sabato. Gli inquirenti stanno analizzando i filmati delle videocamere di sorveglianza della zona per identificare il veicolo.

Il cadavere è stato trovato bloccato in una chiusa vicino a Vigasio. Il manutentore, che si trovava lì per abbassare il livello del fiume a causa delle recenti piogge, ha fatto la tragica scoperta e ha subito chiamato i soccorsi. I carabinieri di Villafranca e il servizio investigativo di Verona sono intervenuti prontamente, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane.

Erika è stata identificata grazie ai suoi numerosi tatuaggi. La giovane aveva problemi di tossicodipendenza e si era allontanata dalla famiglia, dalla mamma Roberta e dalla sorella Ilaria che vivono a San Martino Dall’Argine, e che fino a quel momento non avevano denunciato la sua scomparsa. Ma che ora vogliono sapere che cosa è accaduto in quelle drammatiche ore di sabato sera.

Le indagini si concentrano su tutte le possibili piste, inclusa quella che qualcuno possa aver gettato il corpo nel canale. Qualcuno che probabilmente conosce bene il posto, che sa come muoversi tra il Tartaro e le campagne intorno a Vigasio. Gli investigatori stanno interrogando conoscenti e passanti e continuano a perlustrare le rive del fiume alla ricerca di effetti personali che possano aiutare nelle indagini.

Nel frattempo il corpo di Erika è stato trasportato all’istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Borgo Roma, dove verranno effettuati ulteriori esami autoptici e tossicologici. Per stabilire con esattezza le cause della morte.

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