Guidonia, si indaga sulle cause che hanno portato alla tragedia.
Errore umano, guasto, imprevisto: il giorno dopo la tragedia di Guidonia, che ha causato la morte di due ufficiali dell’Aeronautica militare, il legnaghese Marco Meneghello e Giuseppe Cipriano, si cerca di capire perchè tutto questo è accaduto. I due piloti erano in servizio presso il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare, con base a Guidonia. L’incidente si è verificato durante un’esercitazione di volo di quattro aerei militari ultraleggeri, partiti dall’aeroporto militare di Guidonia. I due velivoli si sono toccati e sono precipitati, cadendo uno in una zona di campagna di Collefiorito di Guidonia, l’altro in via della Margherita, nella frazione Colle Fiorito, in pieno centro abitato.
Le indagini sul caso sono state affidate alla polizia di Stato e sono in corso le autopsie sui corpi dei due piloti. Meneghello, il pilota legnaghese, ha tentato all’ultimo disperatamente di limitare i danni collaterali posizionando il suo aereo in verticale prima di schiantarsi al suolo, evitando una strage. Adesso ci sarà una doppia inchiesta sulla tragedia aerea: da una parte la magistratura militare con l’ispettorato dell’Aeronautica, dall’altra quella ordinaria.
Ma rimangono molte domande alle quali cercare una risposta. Per esempio, perché durante un’esercitazione pianificata in formazione i due aerei sono entrati in collisione e poi sono precipitati e andati a fuoco? Il pubblico ministero di Tivoli, Francesco Menditto, sta indagando per disastro aereo colposo. Tra le prime ipotesi emerse subito dopo la tragedia, i due aerei si sarebbero scontrati durante l’esercitazione in fase di atterraggio. E la conferma arriva dal generale dell’Aeronautica Silvano Frigerio, secondo il quale la collisione “è avvenuta nella fase che precede l’atterraggio”.