Furbetto del cartellino: dirigente di un comune veronese accusato di truffa ai danni dello Stato.
E’ stato inchiodato dalle telecamere il dirigente di un Comune veronese che dopo aver timbrato il cartellino regolarmente risaliva in auto e scappava, preferendo al lavoro incontri bollenti con una collega nel parcheggio di un paese vicino. Lo avrebbe fatto 40 volte in due mesi e mezzo, durante l’orario di lavoro, e per di più in mezzo al lockdown da Covid, tra l’8 gennaio e il 24 marzo 2021.
L’uomo, come riferisce il Corriere di Verona, è accusato di essersi assentato dal servizio “allontanandosi arbitrariamente dal posto di lavoro” dopo aver regolarmente timbrato il cartellino: essendo un dipendente pubblico, si tratta di “truffa ai danni dello Stato”. Con questa accusa sulle spalle si è presentato in Aula al Tribunale di Verona lunedì 17 ottobre, ottenendo subito un rinvio.
Secondo l’accusa, il furbetto del badge nel corso delle sue 40 assenza ingiustificate avrebbe totalizzato circa 41 ore di assenteismo dal lavoro, poco più di una settimana, per un valore di circa 650 euro a danno del Comune presso il quale presta servizio, che risulta parte offesa. La vicenda potrebbe quindi concludersi con un risarcimento da parte del funzionario, che patteggiando manterrebbe intatto il posto di lavoro.