Clamorosa svolta nel delitto di Vago di Lavagno: è stata la madre a sparare al figlio. Poi si è tolta la vita

Clamorosa svolta nel delitto di Vago di Lavagno: è stata la madre a sparare al figlio 15enne, prima di togliersi la vita.

Clamorosa svolta nel delitto di Vago di Lavagno: sarebbe stata la madre a sparare al figlio 15enne, al termine di una lite, per poi togliersi la vita. E’ questa, al momento, l’ipotesi più accreditata dagli investigatori, meno di 24 ore dopo la terribile tragedia che ha scosso Vago di Lavagno e l’intera provincia di Verona.

“Al momento l’ipotesi indiziaria più accreditata è quella del tentato omicidio del ragazzo compiuto dalla madre che poi si è suicidata, la donna da tempo aveva problemi sanitari”, si legge nella nota ufficiale della Procura della Repubblica di Verona, diffusa dal procuratore Raffaele Tito.

Giunti sul luogo del delitto, quella villetta a due piani in via Galilei a Vago di Lavagno, dal primo pomeriggio di ieri, venerdì 20, i carabinieri hanno proceduto ai rilievi. La donna, Alessandra Spiazzi, 58 anni, è morta a causa di un colpo d’arma da fuoco al capo, mentre il figlio quindicenne era stato soccorso dal 118 e trasportato al nosocomio di Verona Borgo Trento in gravissime condizioni e in pericolo di vita, anch’egli ferito gravemente da colpo d’arma da fuoco al capo.

L’arma del delitto.

Sul posto è stata rinvenuta e sequestrata una pistola, già detenuta dal padre, deceduto, della donna, sulla quale sono in corso gli accertamenti del caso. I carabinieri per tutta la notte hanno acquisito informazioni da congiunti e persone informate sui fatti, compreso il marito della vittima e padre del 15enne, Luciano Feltre, 60 anni, che nel momento in cui sono avvenuti gli spari si trovava in un’altra stanza della casa. Il tutto per ricostruire nel dettaglio gli eventi. Il marito e padre è stato sentito come persona informata sui fatti. E il risultato è agghiacciante: “Tentato omicidio del ragazzo compiuto dalla madre che poi si è suicidata”.

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