Malcesine, salvataggio di un surfista alla deriva.
Ha rischiato grosso il giovane turista tedesco diciannovenne, uscito in solitaria nella mattina di ieri, 17 agosto con il proprio windsurf. Per sua fortuna è stato notato si sbracciava chiedendo soccorso da un altro sportivo che praticava anch’egli windsurf nel tratto di Lago compreso tra Malcesine e Limone. Avvicinatosi ha potuto solo, però, passargli il proprio giubbotto di salvataggio, in quanto il windurfista ne era, a quanto pare, sprovvisto.
A causa del vento troppo forte il giovane sportivo non riusciva però a riprendere a windsurfare per raggiungere una delle due sponde dal centro lago ove si trovava. L’altro sportivo, dopo averlo rassicurato, si è diretto sulla spiaggia della località Retelino del Comune di Malcesine da dove ha subito contattato il Numero unico emergenze 112, la cui chiamata, per competenza, è stata smistata alla Sala operativa della Guardia Costiera di Salò che coordina i soccorsi sul Lago di Garda.
Immediato l’impiego del GC A58, di un battello dei Vigili del fuoco e della Motovedetta della Squadra acque interne del commissariato di Polizia di Riva del Garda. Richiesto anche, alla Sala operativa dei Vigili del fuoco di Brescia, un elicottero per partecipare alle ricerche. Dopo circa un’ora dall’inizio delle ricerche il giovane windsurfista è stato avvistato dal mezzo navale della Guardia costiera nel centro lago in corrispondenza della località Val di Sogno del Comune di Malcesine.
Raggiunto è stato recuperato a bordo del GC A58, con non poche difficoltà in quanto lo sportivo era ormai quasi privo di forze e con un evidente principio di ipotermia. Una volta a bordo del mezzo di soccorso, veniva assistito dai guardiacoste, che mentre raggiungevano il porto di Malcesine, gli fornivano coperte termiche, rassicurandolo.
Raggiunta Malcesine, il ragazzo veniva portato in ospedale dall’ambulanza del 118 per le successive cure. L’Equipaggio della Motovedetta della Polizia,, impegnata sin da subito nelle ricerche, ha provveduto, invece, al recupero della tavola e della vela alla deriva, così da scongiurare pericoli per la navigazione e falsi allarmi qualora l’attrezzatura fosse stata notata da naviganti o sportivi presenti in zona.