Un altro suicidio nel carcere veronese di Montorio, è il secondo in sole 48 ore: “Situazione tragica, ora servono misure urgenti”.
Un altro suicidio nel carcere veronese di Montorio, il secondo in sole 48 ore dopo quello dell’altro giorno, quando un 69enne si è tolto la vita impiccandosi con un laccio improvvisato. A renderlo noto è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.
“Continua la scia di morte nelle carceri e, particolarmente, presso la casa circondariale di Verona – tuona De Fazio – dove due detenuti si sono tolti la vita in meno di 48 ore. Dopo il suicidio di domenica pomeriggio, un altro ristretto, italiano, si è tolto la vita stamani nel carcere di Verona Montorio. A livello nazionale, sale così a 19 la tragica conta dei morti di carcere e per carcere nel 2025, cui bisogna aggiungere un operatore”.
“Sedicimila reclusi oltre i posti disponibili e più di 18mila agenti mancanti alla polizia penitenziaria, uniti a deficienze strutturali, logistiche e organizzative, costituiscono un mix esplosivo che lungi dal fare delle prigioni luoghi di recupero e rieducazione le trasformano in strutture di mera espiazione e morte. E ad espiare una pena, per la sola colpa di essere al servizio dello Stato, non sono solo i detenuti, ma finanche le donne e gli uomini con l’uniforme della polizia penitenziaria, sottoposti a carichi di lavoro oltre ogni limite accettabile e a turnazioni prolungate e massacranti, con la compressione di diritti anche di rango costituzionale, per vedere peraltro poi svilito ogni sacrificio. Tutto ciò segna l’evidente fallimento del sistema penitenziario. Basta guardare ai più elementari indicatori numerici, checché ne dicano il Guardasigilli, Carlo Nordio, e il governo Meloni”, commenta il segretario della Uilpa.
A Montorio 595 detenuti per 318 posti disponibili”.
“Verona, con 595 reclusi presenti a fronte di soli 318 posti disponibili, gestiti da 318 operatori di polizia penitenziaria, quando ne necessiterebbero almeno 420, si inserisce pienamente in questo contesto. E 2 suicidi in due giorni imporrebbero serie riflessioni e valutazioni. Servono urgentissime misure deflattive della densità detentiva e immediati rinforzi agli organici della polizia penitenziaria, ma va anche garantita l’assistenza sanitaria e psichiatrica e vanno messe in campo riforme di sistema. Altrimenti, sarà ancora morte e sofferenza”, conclude De Fazio.
Verona radicale: “A Montorio situazione insostenibile”.
“Continuiamo a denunciare una situazione da tempo diventata insostenibile, ma il tempo passa e, ai vari livelli istituzionali, non si intravedono soluzioni convincenti. Montorio è un carcere pericolosamente sovraffollato, in cui mancano operatori di polizia e personale penitenziario, e scarseggiano le occasioni di lavoro e di formazione per i detenuti e le detenute. La sanità penitenziaria, dalle visite che abbiamo compiuto negli scorsi mesi, è risultata ben lontana dagli standard richiesti dalla legge regionale. Come si può pensare che la pena detentiva, in questo contesto, possa portare alla rieducazione e al reinserimento sociale della persona condannata, così come richiesto dalla nostra Costituzione?”, afferma il coordinatore di Verona Radicale, Marco Vincenzi.
“In tutto ciò il governo, con il suo populismo penale che gioca con le paure dei cittadini, anziché certificare l’emergenza e procedere con un deciso abbattimento dei tassi di sovraffollamento entro i limiti della legalità, continua a fabbricare nuovi reati che aggravano ulteriormente la situazione degli istituti di pena italiani”.