Fa discutere lo striscione esposto dalla curva Sud dell’Hellas.
Dopo che la scorsa notte la curva Sud dell’Hellas ha esposto uno striscione con le bandiere di Russia e Ucraina e le coordinate geografiche della città di Napoli, in tutta Italia è esplosa la polemica e l’indignazione. Il fatto viene visto come un chiaro invito a bombardare Napoli, proprio mentre a poche migliaia di chilometri da qui la gente sta morendo sul serio sotto le bombe.
L’ondata di indignazione è stata potente e quasi immediata. La stessa società dell’Hellas Verona, che nel parcheggio dello stadio Bentegodi ha allestito un gazebo per raccogliere generi alimentari a lunga conservazione e medicinali di primo soccorso da spedire direttamente in Ucraina, ha preso le distanze: “Hellas Verona FC si fa portavoce, oggi come sempre, di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto ed esternazione che possano generare – in qualsiasi forma e misura – incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione”.
In città si moltiplicano i commenti, ma ormai il caso è diventato nazionale. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla di “messaggio ripugnante”, condanna arriva anche dai vertici della Lega Calcio, mentre c’è addirittura chi, come la dirigente nazionale per le politiche per il Sud di Fratelli d’Italia, Gabriella Peluso, chiede “sanzioni esemplari”: “Occorre un’azione immediata contro il Verona se davvero si vuole arginare il razzismo negli stadi: la retrocessione in serie B”.
Intanto la Digos scaligera indaga alla caccia di chi ha esposto, alla vigilia della sentitissima partita con il Napoli, poi vinta dai partenopei, lo striscione.