Sorpreso con mezzo chilo di droga in auto, 23enne incensurato in manette

Arrestato dai carabinieri di Caprino 23enne sorpresa con la droga in auto.

Nel pomeriggio di venerdì, i carabinieri di Caprino Veronese hanno arrestato un ragazzo di 23 anni, incensurato, per detenzione di sostanze stupefacenti, avendolo sorpreso in auto con 500 grammi di hashish. I militari, nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, stavano pattugliando la strada regionale 450 che da Peschiera del Garda conduce ad Affi, quando hanno notato una vettura Opel Meriva che procedeva a velocità elevata, decidendo di sottoporla a controllo.

Il giovane conducente è apparso particolarmente nervoso e impaurito, spingendo i militari ad approfondire il controllo. Così, è stato subito notato sul sedile del passeggero un sacchetto di carta, al cui interno sono stati trovati cinque panetti avvolti in una confezione di cellophane trasparente, poi rivelatosi hashish, per un peso complessivo di oltre 500 grammi.

Perquisita l’abitazione.

Immediatamente, la perquisizione è stata estesa all’abitazione del giovane, in un vicino comune, rinvenendo altri 20 grammi della medesima sostanza e una dose di cocaina, oltre al materiale necessario al confezionamento. Particolare curioso è rappresentato dal logo che i trafficanti hanno applicato sugli involucri per contraddistinguerne il lotto di provenienza: forse per adeguarsi all’attualità, questa volta è stata scelta la copia di uno stemma sportivo dai colori bianco e azzurro su cui campeggia la scritta “Napoli Femminile”, che richiama la squadra di calcio partenopea. In virtù della gravità del fatto, desunta dall’ingente quantità di sostanza rinvenuta che lascia ipotizzare la finalità di spaccio, il giovane è stato tratto in arresto.

Dell’arresto ne è stata data comunicazione al pm di turno presso la Procura della Repubblica di Verona, che ha disposto di tradurre il soggetto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza, prevista nella mattinata odierna, presso il Tribunale di Verona per presenziare all’udienza con rito direttissimo. All’esito della direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto e su concorde richiesta delle parti ha applicato la pena di 2 anni di reclusione e 1400 euro di multa, senza applicare alcuna misura cautelare.

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