Si indaga sulle cause che hanno portata al tragico incidente nel quale sono morti Sofia Mancini e Francesco D’Aversa.
“Una fuoriuscita autonoma di strada”: con queste esatte parole il dirigente della polizia stradale di Verona, Girolamo Lacquaniti, ha definito il tragico incidente che ha spezzato le giovani vite di Sofia Mancini e Francesco D’Aversa: la 500 sulla quale viaggiavano dopo la serata passate sulle Torricelle è stata trovata dopo due giorni di disperate ricerche in fondo a un dirupo, accartocciata, i loro corpi ormai senza vita all’interno.
In altre parole la certezza che hanno gli inquirenti è che si è trattato di un incidente senza cause esterne e senza il coinvolgimento di altri mezzi. Nessuna traccia di frenata è stata inoltre trovata sull’asfalto. Cosa abbia realmente provocato quella fatale uscita di strada, però, come lo stesso Lacquaniti ha confermato, lo diranno gli approfondimenti disposti dall’autorità giudiziaria sia sull’auto che sui corpi dei due giovani.
- Sofia è scomparsa da casa da due giorni: “Aiutateci a trovarla”.
- Ancora nessuna traccia di Sofia e Francesco, scomparsi da lunedì. Droni in volo. L’appello a Chi l’ha visto.
- È finita: Sofia e Francesco trovati morti. La loro auto in fondo a una scarpata, distrutta.
- Sofia e Francesco, la ricostruzione delle ultime ore prima della tragica fine.
“Un incidente drammatico, la cui dinamica non ha lasciato scampo ai due poveri ragazzi – ha sottolineato ancora il dirigente della polizia stradale – Non so se può essere di consolazione il fatto che i medici ci hanno detto che non hanno sicuramente sofferto”. Rimane un altro mistero da svelare: quelle spunte blu sui messaggi Whatsapp lasciati dalla madre di Francesco al figlio, che sarebbero comparse la mattina del 19. Spunte blu che avevano fatto sperare tutti in un finale diverso. Ma così, purtroppo, non è stato.