Una famiglia e un’altra persona sono finiti in acqua durante la navigazione sul lago di Garda.
L’allarme è partito alle 14 e 15 circa di oggi, quando i carabinieri di Peschiera del Garda hanno ricevuto una chiamata di soccorso da alcuni naufraghi caduti in acqua. Si trattava di una famiglia con un bimbo di 4 anni e un’altra persona adulta, tutti di nazionalità austriaca. Richiesta di soccorso partita da uno degli austriaci, dovuta al fatto che l’imbarcazione (un motoscafo veloce di quasi nove metri, noleggiato sulla sponda bresciana), a bordo della quale vi erano anche altre tre persone tra le quali un bambino di 4 anni, era appena affondata a largo delle acque della costa di Bardolino; l’uomo e gli altri due turisti adulti si erano aggrappati a un pezzo di plastica dell’imbarcazione rimasto a galla, mentre il bambino era riuscito a rimanere in superficie con difficoltà, avendo indossato un giubbotto di salvataggio.
I soccorsi sono partiti da Bardolino e da Salò, distaccamenti lacustri dei vigili del fuoco, e contemporaneamente dalla sede della Guardia costiera di Salò, integrati anche da un’imbarcazione della della squadra nautica della polizia di Stato di Peschiera del Garda. E’ stato fatto alzare in volo anche un elicottero dei vigili del fuoco decollato da Bologna per ricerca e soccorso in acqua, insieme ad alcune unità di sommozzatori. Le operazioni si sono svolte con un continuo collegamento tra le sale operative degli enti coinvolti nei soccorsi ed hanno portato all’avvistamento e al recupero dei dispersi alle ore 15.
Dopo circa mezzora in acqua, aggrappati ai cuscini dell’unità affondata a circa 4 km dalla costa del comune di Lazise, i quattro naufraghi ormai quasi stremati, sono stati avvistati dalla Motovedetta CP 703 della Guardia costiera, che li ha recuperati a bordo. Le persone salvate sono state condotte al porto di Lazise, dove attendeva il personale sanitario del Suem118 per le prime cure mediche. I sanitari, sebbene le condizioni fisiche degli stessi non fossero particolarmente preoccupanti, hanno comunque disposto il loro ricovero presso gli ospedali di Negrar per il bambino e sua madre (S.D. di anni 40) e di Peschiera del Garda per gli altri due uomini (A.R. e O.S., rispettivamente di anni 39 e 41) per gli accertamenti del caso. Mentre la Guardia costiera ha poi verificato che nello specchio acqueo del punto dell’affondamento (fondale di circa 50 metri) non vi fossero tracce di inquinamento, la polizia di Stato della Squadra nautica di Peschiera ha avviato le attività di accertamento della dinamica dei fatti richiedendo anche l’alcol test per il conducente del potente mezzo nautico.
Tale operazione congiunta e conclusasi positivamente mostra ancora una volta la vicinanza dell’Arma dei carabinieri e l’attenzione per l’incolumità dei numerosi turisti che ogni anno giungono in vacanza sul Lago di Garda. I militari sono sempre pronti e solerti a recepire le numerose richieste d’aiuto e, come in questo caso, si attivano tempestivamente al fine di soccorrere e rassicurare le vittime di incidenti o reati di vario genere. Nel caso di specie, la prontezza dell’operatore della Centrale operativa dei carabinieri di Peschiera del Garda ha permesso di comprendere tempestivamente la gravità della situazione, mettendo subito in contattato il richiedente con un collega conoscitore della lingua tedesca. Questa conversazione ha permesso di raccogliere elementi indispensabili al fine di rintracciare i malcapitati, coordinando in modo rapido ed efficace le operazioni di soccorso e l’intervento delle varie unità impiegate nelle ricerche. Tale prontezza e professionalità e un lavoro congiunto delle varie unità intervenute, ha consentito di trarre in salvo i turisti, evitando che l’acqua fredda del Lago di Garda potesse causare loro gravi conseguenze.