Verona, smantellata banda che trafficava marijuana.
Smantellata banda che trafficava marijuana. Nella giornata di ieri i carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Verona hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino serbo, concludendo un’articolata indagine che ha permesso di disarticolare un’importante organizzazione dedita al traffico di marijuana.
Era il 19 maggio 2020 quando, a San Martino Buon Albergo, un equipaggio della Sezione Radiomobile ha proceduto all’arresto, a seguito di un normale controllo alla circolazione stradale, di due uomini, un cittadino serbo trentasettenne ed un settantaquattrenne italiano, entrambi residenti nella Provincia di Vicenza che viaggiavano a bordo di un’automobile, sui cui sedili posteriori erano sistemati due borsoni con all’interno un ragguardevole quantitativo di marijuana di ben 35 chili.
Da quel pomeriggio, il lavoro per ricostruire cosa e chi ci fosse dietro quell’ingente carico di droga, è passato al setaccio dei militari della Compagnia di Verona.
L’attività investigativa ha permesso così di individuare sia soggetti che partecipavano all’importante traffico di stupefacenti che di arrivare sino in Spagna dove veniva acquistato per poi essere smerciato, grazie al sostegno di una perfetta rete logistica, tra diverse Province del nord Italia con il coinvolgimento, oltre che dei due arrestati, di un gruppo di cittadini serbi, residenti nel vicentino, tutti identificati con certezza.
Alla luce dell’attività di analisi condotta e dei riscontri ottenuti in termini di arresti in flagranza e sequestri di ingenti quantità di droga, i carabinieri della Sezione operativa hanno così richiesto ed ottenuto dall’Autorità giudiziaria l’emissione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Una è stata eseguita lo scorso sabato nei confronti di un cittadino serbo, la “mente” del gruppo, colui che ha organizzato e diretto la rete di rifornimento della marijuana in diverse città del nord Italia. Quest’ultimo, incensurato (quantomeno in Italia), a seguito dell’importante sequestro dello scorso ottobre si era premurato di cambiare il proprio cognome in modo da rendere più difficoltoso il suo rintraccio. Ma nemmeno questo espediente gli ha permesso di sottrarsi alla cattura, avvenuta a Barletta. Infatti gli investigatori avevano già scoperto il cambio d’identità e consentendone il rintraccio quando ha presentato il documento per la registrazione in un hotel.
Infine, nella giornata di ieri, l’ordinanza è stata eseguita anche nei confronti del secondo destinatario, serbo anche lui, ovvero il braccio operativo della mente criminale, residente a Vicenza da anni, e proprio colui che la Sezione Radiomobile aveva arrestato il 19 maggio 2020 quale conducente di quell’auto nella quale furono trovati i 35 chili di marijuana da cui tutto l’incessante lavoro degli uomini dell’Arma è iniziato, e che oggi si conclude.
Ad entrambi i serbi, rispettivamente di 41 e 38 anni, è stato contestato il reato di traffico internazionale di stupefacenti, in concorso per le ingenti quantità di marijuana importate illecitamente nel nostro paese.