Tragedia di Caldiero: “L’autopsia sarà determinante per fare chiarezza”

Giallo di Caldiero, anche per il sindaco Lovato “L’autopsia sarà la chiave del mistero”.

A Caldiero proseguono le indagini sulla morte di Maria Cristina Pugliese: prossimo determinante step sarà l’autopsia. È la tragedia della 27enne, trovata senza vita domenica scorsa nell’appartamento che divideva da alcuni mesi con il compagno quarantenne. Il corpo della giovane è stato rinvenuto nel bagno, impiccato con il tubo flessibile della doccia. Nonostante l’apparente ipotesi di suicidio avanzata dall’uomo, gli inquirenti non escludono altre piste e hanno aperto un fascicolo per omicidio volontario.

Ieri c’è stato un sopralluogo nell’abitazione, che è attualmente sotto sequestro. Le verifiche si sono concentrate non solo sul bagno, ma sull’intero appartamento, per cercare elementi che possano chiarire la dinamica della tragedia.

Un’indagine ancora senza risposte.

Il compagno della donna, unico indagato al momento, si trova in stato di libertà. Sarebbe stato lui ad allertare i soccorsi dopo aver scoperto il corpo senza vita della giovane. Secondo quanto emerso, nei momenti precedenti aveva cercato Maria Cristina, affermando che non rispondeva al telefono.

La famiglia della vittima rifiuta categoricamente l’idea di un suicidio. Maria Cristina, che lavorava saltuariamente in un bar della zona, lascia una bambina di cinque anni nata da una precedente relazione. La piccola, il giorno della tragedia, si trovava con il padre, un trentenne di origini romene.

Autopsia e indagini per far luce sul caso.

L’autopsia, disposta dalla Procura di Verona, sarà determinante per stabilire le cause della morte e confermare o smentire l’ipotesi di suicidio. Intanto, il sindaco di Caldiero, Marcello Lovato, ha espresso il dolore e lo sconcerto della comunità per la perdita di una giovane vita.

Le parole del sindaco di Caldiero.

Lovato ha affidato a un post su Facebook alcune riflessioni: “Davanti a una tragedia così dobbiamo avere il rispetto di capire il dolore dei familiari. In questi giorni sono circolate versioni fantasiose e supposizioni che lasciano sgomenti. Saranno le indagini a stabilire cos’è accaduto, ma ciò che è certo è che si tratta di una morte violenta, e dobbiamo portare rispetto a chi resta.”

Il primo cittadino ha inoltre sottolineato l’importanza di riflettere come comunità su come prevenire gesti estremi e tragedie di questo tipo: “Forse solitudine, difficoltà relazionali o altro hanno portato a questo dramma. Dobbiamo impegnarci a costruire relazioni più autentiche per evitare che situazioni del genere si ripetano.”

Mentre le indagini proseguono, il silenzio e il rispetto richiesti dal sindaco risuonano come un invito a lasciare spazio al lavoro degli inquirenti e alla dignità del lutto.

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