I sindacati Cgil, Cisl e Uil di Verona alla manifestazione nazionale unitaria a Monfalcone, per il Primo Maggio.
Cgil, Cisl e Uil di Verona erano presenti alla manifestazione nazionale unitaria a Monfalcone oggi, 1° maggio, per ribadire le posizioni unitarie sui temi del salario, della sicurezza e della qualità del lavoro, per un’Europa pace, buon lavoro e giustizia sociale.
La scelta della città che ospita i maggiori cantieri navali italiani è evocativa dei problemi di precarietà del lavoro, integrazione sociale, salute e sicurezza sul lavoro, appalti incontrollati che spesso si trovano speculari anche nel nostro territorio, basti pensare al fenomeno del caporalato in agricoltura, le cui azioni di contrasto sono nell’agenda delle rivendicazioni sindacali ma non con altrettanta urgenza anche in quella delle istituzioni di governo.
“Cosa chiediamo ai candidati alle europee”.
“Ai candidati alle elezioni europee delle nostre circoscrizioni elettorali chiediamo un impegno affinché al centro delle politiche comunitarie ci sia il lavoro e la pace. Basta con le guerre, basta con la precarietà del lavoro, basta con i morti sul lavoro” affermano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Verona Francesca Tornieri, Giampaolo Veghini, Giuseppe Bozzini. “Ai venti di guerra che soffiano dalla frontiera orientale del Continente dobbiamo rispondere con un modello di civiltà fondato su un lavoro di qualità, equamente retribuito e tutelato e con un modello di società inclusivo e plurale in cui nessuno venga lasciato indietro, dove le persone valgono per quello che sono in grado di offrire e non per dove sono nate o per il colore della pelle” aggiungono.
“Vertenze e crisi aziendali presenti sul territorio richiedono che l’Europa continui a supportare, come ha fatto durante l’emergenza pandemica e nella fase di rilancio post-emergenza, il processo di transizione dei Paesi membri, per una maggiore sostenibilità ambientale ma anche sociale. Nei giovani e nelle donne in particolare, l’Italia ha un enorme potenziale inespresso. E anche le politiche nazionali devono remare in questa direzione” concludono.