Arpav lancia l’allarme siccità: la situazione a Verona e in Veneto.
A lanciare con numeri e cifre l’allarme siccità è Arpav, nel suo rapporto sulla Risorsa idrica in Veneto. Il documento riferisce che “gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono pressoché nulli (-96%) e sono stimabili in circa 46 milioni di metri cubi d’acqua”. Per ritrovare una situazione simile bisogna tornare al 1997 con 4 mm. In tutti i bacini idrografici della regione di riscontrano condizioni di elevato deficit pluviometrico che variano dal -90% del Po al -98% di Adige, Lemene, Pianura tra Livenza e Piave, Sile e Tagliamento.
“Nel mese di febbraio 2023 sono caduti mediamente in Veneto 3 mm di precipitazione – si legge nel rapporto – la media del periodo 1994-2022 è di 60 mm (mediana 48 mm). Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono pressoché nulli (-96%) e sono stimabili in circa 46 milioni di m3 di acqua. Apporti simili erano stati misurati nel 1997 (4 mm), 2000 (6 mm), 2003 (7 mm) e nel 2020 (7 mm). Inoltre, negli anni 1998, 1999, 2001, 2005 e 2012 erano stati misurati apporti inferiori a 20 mm”.
Risorse di neve.
Quanto alle riserve di neve, fa sapere Arpav, il mese di febbraio è stato in generale mite e secco a tutte le quote. La temperatura media è risultata ben oltre la norma (scarto +2,6° C rispetto alla media). Particolarmente calda la seconda decade del mese (scarto +8°C rispetto alla media) che è stata in assoluto preceduta solo dalla seconda del febbraio 1998 (serie storica 1990-2022). Dal 12 al 22 febbraio i valori medi giornalieri sono stati sempre oltre il 90° percentile (evento raro). Queste temperature hanno determinato la fusione del manto nevoso lungo i versanti al sole fino in alta quota con una marcata riduzione della SCA (Snow Cover Area). Il periodo più freddo del mese è stato il 6-9 febbraio. Le precipitazioni sono state quasi assenti e pari a 5-15 cm di neve fresca nelle Dolomiti (deboli nevicate il 3,6,25 e 26) e 5-10 cm nelle Prealpi.
Lago di Garda.
Il livello del lago di Garda, sostanzialmente stabile dall’inizio del mese, alla data del 28 febbraio si mantiene ancora nettamente inferiore rispetto al livello medio mensile e risulta essere inferiore al 5° percentile.
Zaia: “E’ emergenza”.
“È fondamentale tutelare le risorse idriche che abbiamo a disposizione – interviene il governatore del Veneto Luca Zaia – e potenziare la capacità di stoccaggio negli invasi esistenti mettendo in efficienza quelli penalizzati da masse di detriti, incrementare i sistemi di ricarica artificiale della falda e sfruttare la capacità che può assicurare la rete di cave dismesse in pianura. I dati ci dicono che possiamo parlare oggettivamente di emergenza perché lo dice la realtà, non perché si vogliono creare allarmismi”.