Cerca una escort per fare sesso ma scopre che “lei” è un “lui” e non vuol pagare: finisce male

Verona, cerca una escort per fare sesso, ma la “lei” in realtà e un “lui”.

L’episodio potrebbe benissimo essere la trama di qualsiasi cinepanettone che si rispetti: un ragazzo di Verona, all’epoca dei fatti 22enne (la vicenda risale a un anno fa, gennaio 2021) decide di fare sesso a pagamento. A quel punto cerca una escort online, su un noto sito di appuntamenti hot, e fissa l’incontro, a casa di lei. Solo che una volta raggiunta la persona con la quale si era accordato, e arrivato al dunque, scopre che quella che pensava una “lei” in realtà si rivela essere, almeno per alcuni inequivocabili dettagli fisici, un “lui”.

E a quel punto decide di non pagare la somma pattuita per la prestazione, ovvero 50 euro. Scatenando la reazione del padrone di casa, un trans di origini thailandesi di circa 30 anni, che invece quei soldi li pretende, nonostante il rapporto non sia stato consumato. E arriva a minacciare il “cliente” con tanto di coltello.

Risultato? Il 22enne chiama la polizia, che arriva in un battibaleno e risolve momentaneamente la situazione. Ma per il 30enne scatta l’accusa di tentata rapina, aggravata dal fatto di aver impugnato un’arma, ovvero il coltello. La vicenda, inevitabilmente, arriva in tribunale a Verona. Dove nei giorni scorsi il gup ha assolto il 30enne trans “perchè il fatto non sussiste”.

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