Ha patteggiato il sacerdote della Diocesi di Verona accusato di reati legati alla violenza sessuale e detenzione di stupefacenti.
Ha chiuso la sua vicenda processuale il sacerdote “a luci rosse”, classe 1957, della Diocesi di Verona: lo ha fatto patteggiando una condanna a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) per reati legati alla violenza sessuale, alla detenzione di stupefacenti e alle minacce.
Il prete era stato denunciato da un giovane di origine sudamericana, con il quale aveva concordato prestazioni sessuali a pagamento, minacciandolo verbalmente quando il ragazzo aveva richiesto il compenso pattuito. La situazione si è ulteriormente aggravata con la denuncia di una transessuale che, nell’agosto dello scorso anno, era fuggita lanciandosi nuda dalla finestra dell’abitazione del sacerdote, accusandolo di violenza sessuale. Durante un sopralluogo, le forze dell’ordine avevano inoltre trovato cocaina nell’appartamento.
Il sacerdote ha ammesso in sede di interrogatorio di fare uso di stupefacenti e di aver partecipato agli incontri a pagamento, respingendo però le accuse di violenza sessuale. Dopo il patteggiamento, la Diocesi di Verona dovrà decidere quali misure adottare nei confronti del religioso, che è già tornato a vivere nella zona del Garda, a Desenzano.