Lo scandalo dossier che scuote l’Italia non risparmia Verona: sono tredici i veronesi coinvolti, e c’è anche un mistero.
Sarebbe coinvolta anche Verona, eccome, nello scandalo dossier che sta scuotendo dai vertici mezza Italia. Secondo quanto ricostruito dalla Dda, in sostanza, una vera e propria rete di “spioni” penetrando nella banca dati del ministero dell’Interno avrebbe procurato documenti riservati alla società di hacker Equalize, presieduta dal presidente della Fondazione Fiera di Milano.
Migliaia sarebbero i nomi illustri finiti dentro l’attività di dossieraggio, che sarebbe arrivata addirittura ad hackerare l’indirizzo mail del presidente della Repubblica Mattarella. E tra queste migliaia di nomi illustri “spiati” compaiono anche 13 veronesi: cinque di Verona, due di Zevio, tre di Isola della Scala, uno di Cologna Veneta e due di Buttapietra. Ma è tutto qua quel che c’entra Verona?
Quei misteriosi incontri in un albergo di Verona.
Non proprio. Perché a spulciare tra le carte dell’inchiesta, a un certo punto salta fuori una conversazione tra due dei principali protagonisti della vicenda che si fa di colpo bollente. Si parla, in particolare, di “un albergo di Verona”, nel quale, secondo i due interlocutori al telefono, “recentemente è stato organizzato un corso per massaggi. Organizzato da una rivista… al quale c’erano parecchie ragazze”.
E poi, ancora: “Ma al di là di quello, hanno fatto anche delle fotografie che verranno pubblicate su un giornale. Lui voleva sapere chi è che ha organizzato questo corso, e capire il giornale sul quale verranno poi illustrate le fotografie, le partecipanti, come si svolge il corso”. Veronesi spiati, incontri in un albergo della città: lo scandalo che rischia mettere a soqquadro l’Italia allunga le sua mani anche su Verona.