Rintracciati gli autori del furto di un’auto ai danni di un giovane di Affi.
Rubano un’auto fingendo di volerla comprare e poi spariscono: rintracciati e spediti in carcere. I carabinieri di Caprino Veronese hanno arrestato due uomini, pluripregiudicati, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Verona il 3 gennaio scorso. I due vengono ritenuti responsabili della rapina di un’autovettura, avvenuta verso la fine dello scorso inverno, ai danni di un giovane di Affi.
Agli inizi di marzo 2021, infatti, il giovane, dopo aver offerto in vendita la propria Audi S1 su un sito specializzato, era stato adescato da un potenziale acquirente che gli aveva chiesto di visionare il veicolo. I due si erano dati appuntamento qualche giorno dopo nella zona del centro commerciale “Grand’Affi”, ma nel corso della prova del mezzo, giunti nell’area industriale di Cavaion Veronese, il proprietario era stato violentemente spinto fuori dalla vettura dal finto compratore che si era poi allontanato alla guida del veicolo.
I carabinieri, grazie anche all’analisi delle immagini di numerosi sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati, sparsi in diversi punti della provincia, e con un lavoro di studio del traffico telefonico, sono risaliti ai due rapinatori. L’auto sottratta è poi stata recuperata in Germania, dove era stata venduta con il telaio ribattuto e con applicate le targhe di una identica, per modello, anno e colore, Audi S1 che era stata irrimediabilmente danneggiata a seguito di un incidente stradale, intestata proprio a uno dei due autori del reato.
Anche la cattura dei due uomini è stata particolarmente complessa, essendo questi residenti fittiziamente in Piemonte ma di fatto senza fissa dimora e, come hanno dimostrato le indagini, inseriti in un collaudato circuito criminale che li proteggeva. Una volta avuta in mano l’ordinanza applicativa della misura cautelare, pertanto, i carabinieri di Cavaion e Caprino Veronese hanno dovuto trascorrere una intera settimana fra il Piemonte e la Lombardia, ricercando i soggetti nei luoghi di interesse che erano emersi nel corso delle indagini, rintracciandoli solo nella tarda serata di martedì, uno in un camping di Milano e l’altro in un paesino dell’hinterland meneghino, a casa di un parente. Gli arrestati sono quindi stati associati alla Casa circondariale di Milano San Vittore.