Rivoluzione autovelox, a rischio i “tesoretti” di Verona e dei Comuni della provincia: ecco cosa cambia

La rivoluzione autovelox a Verona e provincia.

Altro che Fleximan: la rivoluzione autovelox rischia di creare sconquassi anche a Verona e provincia. Il comune scaligero nel 2023 dalle multe stradali ha incassato oltre 20,6 milioni di euro. E in provincia, solo per fare un esempio, Torri del Benaco ha toccato la bella cifra di 2,4 milioni. Ma ogni Comune riesce ogni anno ad accumulare un discreto “tesoretto” grazie alle multe per infrazioni al codice della strada. Cifre che comprendono ovviamente ogni tipo di sanzione per illeciti stradali. Ma ora, almeno per quel che riguarda proprio il capitolo autovelox, cambia tutto. Il testo del decreto, che prevede l’allentamento delle norme voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Per cominciare, diremo addio agli autovelox che spuntano a sorpresa dietro una curva. O a quelli fissi presenti sulle strade cittadine dove il limite è inferiore ai 50 km all’ora. Nuove regole: le macchine per il controllo della velocità devono essere ben visibili e distanziate, da 1 a 3 chilometri l’una dall’altra a seconda del tipo di strada. E nel caso di dispositivi mobili la contestazione deve essere immediata.

Inoltre deve essere un provvedimento del prefetto a individuare i tratti di strada su cui gli autovelox possono essere utilizzati. I dispositivi potranno essere posizionati solo in “aree ad alto tasso di incidenti”. E vanno segnalati almeno un chilometro prima fuori dei centri abitati.

E le zone 30?

Non si potranno utilizzare autovelox dove esiste un limite di velocità inferiore ai 50 chilometri, nelle strade urbane. Per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 chilometri rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada. Ma attenzione, perchè i telelaser mobili in dotazione per esempio alla polizia locale possono invece verificare e contestare contravvenzioni anche nelle “zone 30” dei centri cittadini.

A patto che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento sia accompagnato da contestazione immediata. E questo vale per strade urbane ed extraurbane, altrimenti dovranno essere scelte postazioni debitamente visibili e segnalate. Le nuove regole saranno in vigore da subito, ma è comunque previsto un periodo transitorio di 12 mesi per consentire ai sindaci di adeguare i dispositivi già installati.

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