Ancora una rissa all’ospedale di Borgo Trento a Verona. L’ira dei sindacati: “Serve più sicurezza, adesso basta chiacchiere”.
Ennesima rissa all’ospedale di Borgo Trento a Verona: l‘episodio è andato in scena la sera di giovedì 3, quando medici e infermieri sono stati costretti a intervenire per mettere fine a una vera e propria lite a pugni e spintoni tra pazienti. Sulla vicenda è intervenuto il sindacato Uil Fpl di Verona, attraverso le parole del segretario provinciale Stefano Gottardi.
“Ancora una volta siamo costretti ad assistere a scene inaccettabili al Pronto Soccorso di Borgo Trento dell’Aoui di Verona, dove pazienti esasperati dalle lunghissime attese perdono il controllo e a dover intervenire non sono le figure preposte alla sicurezza, ma medici, infermieri e operatori sanitari. Un paradosso che si ripete e che non possiamo più tollerare”, denuncia Gottardi.
“Serve un vero piano di sicurezza al Pronto Soccorso di Borgo Trento, non soluzioni di facciata – continua -. La guardia guarda e gli infermieri intervengono per sedare la rissa. È questo il triste riassunto di una situazione che conosciamo da tempo e che nessuno si decide a risolvere. Abbiamo denunciato più volte le gravi carenze nei servizi di vigilanza, ma ci ritroviamo ancora con personale sanitario lasciato solo a fronteggiare situazioni che nulla hanno a che vedere con la loro professione”.
“La notte non c’è alcuna protezione”.
“Di giorno, almeno, è presente la polizia di Stato in divisa – prosegue il segretario provinciale della Uil Fpl Verona – ma nelle ore serali e notturne il presidio scompare, e con esso ogni forma di protezione reale. Le cosiddette ‘guardie armate’ non solo sono spesso impreparate a gestire situazioni critiche, ma possono rappresentare un pericolo in più. Non servono a nulla, se non a placare qualche coscienza con una soluzione di facciata”.
“La situazione al pronto soccorso di Borgo Trento resta grave e pericolosa. Il personale sanitario è stanco, provato, e non può essere anche responsabile della gestione dell’ordine pubblico. La tutela dei lavoratori della sanità e dei pazienti non può essere un optional – conclude Gottardi – è tempo che la politica e la dirigenza sanitaria si assumano la responsabilità di attuare un vero piano di sicurezza, h24, con figure competenti, preparate e realmente in grado di prevenire e contenere situazioni di rischio. Basta chiacchiere, vogliamo soluzioni”.