Tra i progetti della nuova Mala del Brenta ci sarebbe stata anche una rapina in grande stile a Gardaland.
“Rapiniamo Gardaland”: la nuova Mala del Brenta aveva deciso di puntare sulle rapine come principale fonte di guadagno, proprio come negli anni d’oro della malavita veneta. E uno dei loro obiettivi, secondo quanto emerso, sarebbe stato quello di mettere a segno una rapina “simbolo”. In grado di richiamare l’attenzione mediatica e far ritornare il nome della banda agli onori della cronaca criminale, proprio come ai tempi di Felice Maniero.
L’obiettivo prescelto, come riporta il Corriere del Veneto, era il celebre parco divertimenti Gardaland, un simbolo dell’intrattenimento veneto. Ma il piano è stato accantonato a causa dell’irrompere della pandemia da Covid 19 e del conseguente lockdown, che ha reso difficile se non impossibile l’esecuzione del colpo.
Le intercettazioni delle conversazioni tra i due principali boss del sodalizio criminale, risalenti al luglio 2020, avrebbero quindi rivelato il progetto di rapina in grande stile a Gardaland. Incluso il possibile coinvolgimento di un dipendente interno al parco, soprannominato “direttore”, che avrebbe dovuto agevolare l’azione. In particolare il dettaglio della rapina a Gardaland è emerso nella memoria di 560 pagine che il pm ha presentato al termine della requisitoria in aula bunker a Mestre lo scorso giovedì. Quando ha chiesto pene complessive per 497 anni e 5 mesi per i 52 imputati che hanno scelto il rito ordinario.