Verona, furti di abbigliamento al centro commerciale Adigeo.
Raffica di furti al centro commerciale Adigeo di Verona: tre sono state le persone arrestate in flagranza di reato negli ultimi giorni. Tutte e tre responsabili, in circostanze diverse, del reato di “furto aggravato” e “rapina impropria”. E in tutti e tre gli episodi, isolati tra loro, si è trattato di furto di capi di abbigliamento, aggravati dall’uso della violenza sulle cose per aver rimosso la placca antitaccheggio: in un caso il ladro, extracomunitario senza fissa dimora, ha addirittura oltrepassato le casse con indosso le scarpe che avrebbe cercato di portar via senza pagare, oltre giubbini di marca e altra merce ben occultata.
Con lo stesso modus operandi un giovane di origini marocchine ha tentato il furto dopo aver provato nel camerino un giubbino e un pantalone. Non accortosi di essere osservato dal direttore del negozio che ne aveva notato il fare sospetto, si è diretto, con ancora i capi indossati cui aveva tolto l’antitaccheggio, verso le casse venendo però subito fermato dal responsabile che immediatamente allertava il 112. La pattuglia dei carabinieri riusciva così in pochi minuti ad essere sul posto e ad arrestarlo in flagranza per “furto aggravato” e “tentato furto aggravato”, entrambe misure poi convalidate dal giudice del rito direttissimo che in un caso ha disposto il rinvio dell’udienza a marzo 2023.
Prende a pugni l’addetto alla vigilanza.
Nell’ultimo episodio, avvenuto qualche giorno fa presso un noto negozio di abbigliamento, un ventenne marocchino già noto alle forze dell’ordine e con precedenti di polizia, è invece stato arrestato con l’accusa di “rapina impropria” e “detenzione di sostanza stupefacente” perché, scoperto con in mano un giubbino cui aveva appena tolto l’antitaccheggio poi abbandonato nel proprio camerino di prova, nel tentativo di darsi alla fuga, sferrava un pugno al volto all’addetto alla vigilanza che gli si era avvicinato per chiedergli spiegazioni. Una volta fermato dai carabinieri immediatamente intervenuti, addosso venivano rinvenuti 20 grammi di hashish ben occultati nel cappuccio della felpa. Dopo essere stato ristretto in camera di sicurezza, comparso dinanzi al giudice del rito direttissimo, è stato condannato a 2 anni di reclusione e a 1000 euro di multa con sospensione della pena.