Verona, donne sedotte, derubate e abbandonate: finto manager a processo.
Sedotte e ingannate da un uomo, un veronese ora 70enne, che si presentava come un manager internazionale di successo. Riusciva a guadagnarsi la fiducia delle sue vittime sostenendo di avere connessioni e investimenti finanziari a livello mondiale. Come riferisce il Corriere di Verona, affermava di vivere tra Londra e il Principato di Monaco, rendendo credibili le sue affermazioni.
Le prede sarebbero molte, in mezza Verona, ma due di loro, una poliziotta e una ristoratrice, entrambe veronesi, lo hanno trascinato in tribunale, costituendosi parte civile nel processo che proprio in questi giorni vede imputato il 70enne.
Le due vittime: la poliziotta e la ristoratrice.
La poliziotta coinvolta nella truffa, ora in pensione, ha raccontato che l’uomo affermava di gestire capitali e importanti società di business all’estero. Lei stessa ha condiviso con lui informazioni sui suoi risparmi, la maggior parte dei quali proveniva da un’eredità familiare. Lui le aveva promesso un futuro insieme, sottolineando che una volta risolti i suoi problemi familiari e lavorativi, avrebbero potuto vivere una vita felice insieme. La fiducia della poliziotta è stata tradita quando l’uomo, tra il 2011 e il 2016, ha convinto la donna a investire i suoi risparmi, 360mila euro, in operazioni finanziarie che, in realtà, si sono rivelate truffe.
Accortasi dell’inganno, la poliziotta ha cominciato ad indagare, scoprendo che le vittime del finto manager erano molte. Non tutte disposte però a farsi avanti. Tranne una ristoratrice: anche lei ingannata dall’uomo, che si è presentato come un imprenditore di successo con relazioni internazionali importanti. Lo schema era sempre lo stesso. Il finto manager aveva tentato di creare un rapporto familiare con la donna, sostenendo di essere stanco di vivere in grandi hotel. La ristoratrice ha spiegato che si è resa conto di essere stata ingannata quando l’uomo le ha sottratto una considerevole somma di denaro, 200mila euro, approfittando della sua vulnerabilità emotiva dopo una lunga relazione di 25 anni.