Verona, Confartigianato lancia una petizione per riaprire estetisti e parrucchieri.
Una petizione online per chiedere la riapertura di parrucchieri, estetisti e barbieri. L’iniziativa è di Confartigianato Verona: “In vista del Decreto di prossima pubblicazione, Confartigianato, Cna e Casartigiani si mobilitano a sostegno del settore Benessere promuovendo una petizione on-line affinché la riapertura delle imprese in zona rossa possa arrestare il dilagare dell’abusivismo.
La chiusura delle attività legali, infatti, sta incentivando il lavoro a domicilio da parte di soggetti che si improvvisano parrucchieri ed estetisti – continua la nota – ma non ne posseggono i requisiti professionali, non rispettano le norme di sicurezza per poter svolgere l’attività, né tantomeno i protocolli anti Covid adottati dal Governo, contribuendo in tal modo alla diffusione del virus”.
Le imprese artigiane del benessere, in provincia di Verona, al 31 dicembre 2020 erano 2.775, tra acconciatori, barbieri, estetiste, con un tasso di sviluppo 2020 in negativo dell’1,2%, rispetto, ad esempio, al +1% del 2018. Gli addetti occupati nel settore, al 30 settembre 2020, erano 5.263.
“Il settore, a tutela di clienti e dipendenti – spiega Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Imprese Verona –, si è dotato di tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie. Non è un caso che saloni di acconciatura e centri estetici, in questi mesi, non abbiano rappresentato fonte di contagio proprio in virtù delle modalità organizzative che hanno adottato lavorando su appuntamento e non generando assembramenti”.
“Sarebbe a questo punto ingiustificato – continua Iraci Sareri – che il Governo confermasse il divieto di apertura di tali attività nelle zone rosse e altrettanto incomprensibile sarebbe reiterare la discriminazione che nei decreti dello scorso autunno aveva portato alla chiusura dei soli centri estetici. Inoltre, a causa delle difficoltà economiche in cui versano le imprese, procrastinare la chiusura delle attività rappresenterebbe una condanna a morte per molte imprese del settore. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto”.
Confartigianato, Cna e Casartigiani chiedono, pertanto, al Governo segnali immediati di attenzione permettendo ai saloni di acconciatura e ai centri estetici di riprendere la propria attività anche in zona rossa. Lo fanno lanciando una petizione on-line sul portale change.org, alla quale possono partecipare tutti, addetti ai lavori e cittadini.
Ecco il testo della petizione:
Saloni di acconciatura e centri estetici sono luoghi sicuri, per clienti, dipendenti e imprenditori. La loro chiusura apre la strada agli abusivi, che approfittano dei divieti per entrare nelle case senza rispettare alcuna misura di sicurezza, con il rischio che il virus si diffonda più facilmente. I provvedimenti del Governo hanno prima imposto alle imprese di acconciatura ed estetica di adeguarsi a loro spese ai protocolli anti-Covid e poi le hanno costrette a nuove, insostenibili chiusure, nonostante queste attività non abbiano rappresentato fonte di contagio, anche perché lavorando su appuntamento, non generano assembramenti. Per questo ci stiamo battendo per chiedere al Governo che queste imprese siano autorizzate a riaprire anche nelle zone rosse. Se così non sarà, gli abusivi continueranno a operare indisturbati. Imporre la chiusura delle attività è una condanna a morte per tante imprese regolari che non riusciranno a resistere ancora per molto. Ecco perché CNA, Confartigianato e Casartigiani invitano tutti, cittadini e imprenditori del settore, a firmare la petizione per chiedere a Governo e Parlamento di consentire ad acconciatori ed estetiste di riprendere la propria attività anche in zona rossa.