“Open Factory”: in cento scoprono il dietro le quinte dell’aeroporto Catullo di Verona.
Sono stati circa cento i partecipanti che, presso gli aeroporti di Venezia, Treviso e Catullo di Verona, hanno aderito a “Open Factory”, l’iniziativa che si pone l’obiettivo di diffondere la cultura industriale e manifatturiera del nostro Paese.
All’aeroporto Valerio Catullo di Verona la visita ha riguardato le diverse aree e attività dello scalo, dal terminal passeggeri, al piazzale aeromobili, all’hangar. Fondamentale anche in questo caso la disponibilità degli Enti di Stato, con il coinvolgimento dei vigili del fuoco, che hanno simulato un loro intervento, e della Guardia di finanza con una dimostrazione da parte dell’unità cinofila. La Polizia di Frontiera e l’Agenzia delle Dogane hanno illustrato le rispettive procedure di controllo in ambito aeroportuale.
“Il fascino del dietro le quinte”.
“La partecipazione dei nostri aeroporti all’Open Factory ci permette di far vivere il fascino del “dietro le quinte” e di far conoscere quello che, come passeggeri, non è possibile vedere, raccontando la complessità di macchine organizzative caratterizzate da una gestione corale, fatta di scambi e confronti continui con enti e operatori e attività pianificate nel minimo dettaglio”.
“Una collaborazione che si esprime anche nei risultati di traffico, che per Venezia, Treviso e Verona si tradurrà in una chiusura dell’anno in corso con 17,8 milioni di passeggeri complessivi” – dichiara Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save – “Grazie a questo evento, siamo certi di aver trasmesso ai nostri ‘ospiti’ quanto la collaborazione tra le diverse parti in gioco sia cruciale per far funzionare il sistema aeroportuale del Nord Est e quanto impegno dedichiamo ogni giorno allo sviluppo e alla crescita sostenibile degli scali, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e ai territori che li ospitano”.