La strage di San Pietro in Gu: i 6 braccianti sull’auto della cooperativa di Cologna Veneta.
Sono state identificate le quattro vittime del terribile incidente di venerdì pomeriggio a San Pietro in Gu, nel padovano: sono braccianti, alcuni di loro irregolari o in attesa di essere regolarizzati, che lavoravano per una cooperativa già indagata per caporalato, come riferisce il Corriere di Verona. A bordo di quella Fiat Multipla c’erano sei persone, che stavano rientrando a casa, a Cologna Veneta, dopo il solito massacrante turno di lavoro per pochi euro.
Nel terribile scontro frontale con un camion sono morti in quattro, mentre sono riusciti a cavarsela miracolosamente in due, Mounim Zohair e Abdelwahid. I quattro che non ce l’hanno fatta si chiamavano Assaoui Soufiane, 22 anni, Sonny, nigeriano di 26 anni, e i marocchini Youness, di 25, e Ismail, di 20 anni.
La cooperativa.
Abitavano tutti a Cologna Veneta, paese nel quale ha sede la cooperativa per la quale lavoravano e alla quale è intestata la Multipla sulla quale viaggiavano. Tre anni fa la stessa cooperativa, che attualmente risulterebbe in liquidazione, fu al centro di un’indagine della Guardia di Finanza per caporalato e sfruttamento della manodopera clandestina.
Quel giorno, i 6 erano partiti da Cologna Veneta all’alba, per andare come ogni giorno al lavoro, dove veniva loro indicato di andare. Uno dei due sopravvissuti lo ha raccontato al Mattino di Padova: “Stavamo tornando a casa dai campi, avevamo lavorato in una vigna per tutto il giorno. Come funziona? Ci chiamano per un lavoro, ci dicono dove andare, e noi andiamo. La paga? Sei euro all’ora”.