‘Ndrangheta, commissariate otto società del lago di Garda riconducibili a un imprenditore veronese di Peschiera.
Il Tribunale di Brescia ha disposto il commissariamento di otto società operanti nella zona del lago di Garda, società che sarebbero tutte riconducibili a un imprenditore veronese, 65 anni, originario di Peschiera del Garda e agli arresti domiciliari nel mantovano, dove è residente dal mese di giugno 2023. Una decisione frutto delle indagini condotte dalla Direzione investigativa antimafia (Dia), che avrebbero evidenziato forti legami tra l’imprenditore e i clan della ‘ndrangheta, radicati tra Crotone e Cutro.
Le società, che generano un fatturato complessivo superiore ai 15 milioni di euro l’anno, sono attive in settori strategici come il turismo, l’edilizia e l’immobiliare. Tra i beni sequestrati spicca un grande villaggio turistico situato tra Sirmione e Desenzano, completo di piscine, bar e ristoranti. Altre attività coinvolte includono una scuderia di cavalli in provincia di Mantova, diverse imprese di costruzione e cave per l’estrazione di materiali edilizi.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Dia di Brescia, l’imprenditore in questione avrebbe mantenuto per anni stretti rapporti di complicità con esponenti della ‘ndrangheta, favorendo gli interessi dei clan anche negli ultimi mesi. A seguito di queste scoperte, i giudici della sezione misure di prevenzione hanno deciso di rimuovere gli attuali dirigenti delle società coinvolte, nominando al loro posto tre amministratori giudiziari. Questi saranno responsabili della gestione delle aziende per almeno un anno, con l’obiettivo di spezzare i legami mafiosi e riportarle nell’alveo della legalità.
Le indagini continueranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di far emergere ulteriori dettagli sulla rete criminale.