Morte Moussa, tutti i misteri di quella maledetta mattina: “La telecamera era spenta”

Morte di Moussa Diarra, sarebbe stata inspiegabilmente spenta la telecamera centrale alla stazione di Verona Porta Nuova.

A oltre tre settimane dalla morte di Moussa Diarra, ucciso in stazione a Verona Porta Nuova da un colpo di pistola che lo ha colpito al cuore, esploso da un agente della Polfer, rimangono ancora molti dubbi da chiarire. A cominciare da quello relativa alla telecamera che avrebbe dovuto riprendere quanto accaduto. Nei giorni scorsi il Comitato Verità e giustizia per Moussa, nato proprio intorno alla figura del 26enne maliano, aveva chiesto di poter visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione.

Solo che una di quelle telecamere, quella probabilmente più importante, sarebbe stata, quella mattina, inspiegabilmente spenta. Sembrerebbero infatti confermate le indiscrezioni anticipate dal Gazzettino: la telecamera piazzata sulla facciata della stazione esattamente fra le parole “Verona” e “Porta” a causa di un non meglio precisato guasto non avrebbe registrato nulla. “Un’anomalia sulla quale sono i corso accertamenti”, avrebbe ammesso la stessa Procura di Verona. Quindi non sarebbe disponibile un video ravvicinato quando il poliziotto, ora indagato per eccesso di legittima difesa, ha esploso i tre colpi di pistola, tra i quali quello mortale.

“Ma esistono o no quei video?”

E il Comitato per Moussa torna all’attacco: “Non possiamo non rilevare come appena il Comitato Verità e Giustizia per Moussa abbia chiesto pubblicamente la visione e la consegna di quei video, che molti sostengono di aver visto, sia emerso che tali video non esistono. Non possiamo che registrare e segnalare con la massima urgenza la coincidenza e l’anomalia di tali circostanze nonché esprimere una grave preoccupazione in merito alla garanzia procedurale delle indagini e al pericolo di inquinamento probatorio”.

“Pretendiamo – insiste il Comitato – che venga fatta immediata chiarezza sui video di queste telecamere. Se esistono chiediamo nuovamente che vengano al più presto resi disponibili alle avvocate di parte e ai periti da loro nominati”.

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