Carcere di Montorio sotto scacco. Proteste: nessuno vuole Turetta come compagno di cella. Presunti favoritismi scatenano il rifiuto.
L’ombra di Filippo Turetta, colpevole dell’omicidio di Giulia Cecchettin, si fa sempre più invadente nel carcere di Montorio a Verona. Presunti favoritismi nei suoi confronti, starebbero generando malcontento tra i detenuti. A due mesi dall’atroce femminicidio di Giulia Cecchettin, l’alloggio di Filippo Turetta nel carcere, sembra destinato a un cambiamento: dalla sezione sesta, l’infermeria, alla terza.
Attualmente, il ventiduenne di Vigonovo risiede nella sesta, dove chi punta il dito contro di lui sostiene avrebbe accesso alla televisione e alla Playstation. Ma Turetta sembra essere destinato al trasferimento nella terza sezione, più affollata. Fin dal suo arrivo, Turetta ha creato tensioni, suscitando lamentele tra i detenuti per il presunto trattamento preferenziale riservatogli, quasi come fosse un “vip”. Anche se alcuni detenuti hanno smentito con una lettera trattamenti di favore. Negati, tra l’altro, anche dalla stessa direttrice del carcere di Montorio.
Ora, però, secondo radio-carcere sembra che nessun detenuto sia disposto a condividere la cella con lui, a eccezione di due. Questo comporterebbe una serie di movimenti e ritardi nel suo trasferimento. L’eventuale spostamento di Turetta nella nuova sezione risulterebbe quindi complesso.
Le denunce dell’associazione “Sbarre di zucchero”.
Questa vicenda mette in luce le criticità del sistema carcerario, in particolare riguardo al sovraffollamento nelle prigioni italiane. Dopo l’Epifania, al carcere di Montorio è prevista la visita del sottosegretario Andrea Ostellari (Lega) e del deputato Ciro Maschio (Fratelli d’Italia) al fine di esaminare le problematiche evidenziate dall’associazione “Sbarre di Zucchero”.
Quest’ultima, rappresentata da Monica Bizaj, Micaela Tosato e Marco Costantini, ha denunciato le disuguaglianze e i favoritismi tra i detenuti, le condizioni critiche della struttura carceraria veronese, concludendo con lamentele generali sulle carceri italiane.