Lavagno, nel 2013 il torrente esondò, travolgendo un uomo di 58 anni.
La storia: è la sera del 16 maggio 2013, una pioggia incessante nel giro di una manciata di ore, fa gonfiare fiumi e torrenti. Una catastrofe per l’Est veronese. Il progno di Mezzane esonda e a San Pietro di Lavagno in località Palazzina, Giuseppe Maschi di 58 anni, dopo essere andato in garage a recuperare alcune assi di legno che tamponassero l’allagamento, viene schiacciato da un muro di sostegno posto davanti casa sua. A Vago l’esondazione allaga la SR 11, dei negozi e alcune aziende, ma infiniti sono i danni che il torrente provoca in tutto l’Est veronese.
Dopo anni di preoccupazione, il sindaco di Lavagno Marco Padovani ha dato finalmente la notizia che la popolazione attendeva da tempo: “Ieri, 12 aprile, abbiamo effettuato il sopralluogo sul torrente Mezzane, da noi conosciuto come ‘Prognela’, coinvolgendo tutti gli Enti interessati alla messa in sicurezza dello stesso”.
Presenti il direttore del Consorzio di Bonifica alta pianura veneta Helga Fazion accompagnata da alcuni tecnici di zona, Genio forestale, Genio civile, comune di Lavagno, comune di Caldiero, comune di Mezzane e l’ingegnere Massimo Merzari, redattore del progetto di messa in sicurezza.
“Obiettivo della ricognizione partita da Vago, proseguita sino a San Pietro, con tappa nei punti critici, specialmente ponte Palazzina e via Alberti, e terminata ‘Sul Vago’ a Mezzane – spiega Padovani -, è stato quello di valutare gli interventi possibili in funzione del progetto redatto, aggiornarlo nei costi e nelle tempistiche, e dare un ordine di priorità – conclude il sindaco di Lavagno -. Nei prossimi giorni verrà fissata la data dell’incontro conclusivo, da cui emergeranno i dati su cui dovremo lavorare. Un passo concreto in avanti”.