Divieto di accesso alla Marmolada, si rischia la denuncia. Per le ricerche in arrivo i cani addestrati.
Dopo la tragedia, resta il divieto assoluto di accesso alla Marmolada, si rischia la denuncia; e per le ricerche sono in arrivo i cani appositamente addestrati. Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha firmato una nuova ordinanza attraverso la quale viene circoscritta l’area di chiusura del massiccio della Marmolada, in seguito al distacco di un seracco sotto Punta Rocca. Nel frattempo sono stati ritrovati altri 2 corpi, di due uomini che risultavano nell’elenco dei dispersi: le vittime accertate salgono così ufficialmente a 9, di cui 4 riconosciute dai famigliari e 5 non identificate. In mattinata sarebbero stati recuperati dai soccorritori anche i resti di una donna, ma è ancora da verificare se si tratta di una vittima già accertata o da ricercare nell’elenco dei dispersi. I feriti sono 7: 4 ricoverati a Trento, 3 in ospedali veneti.
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La Marmolada resta chiusa, dunque. Il divieto di accesso è limitato al versante nord con la forcella Marmolada (da Villetta Maria sentiero E618-E619, prossimità Rifugio Dolomia sentiero E618-Altavia n. 2-E606, piazzale Cima Undici sentiero E618-Altavia n. 2-E606, val Contrin 602-602A). Il divieto di percorrenza lungo i sentieri interessa anche gli alpinisti che risalgono la parete sud-ovest. I trasgressori saranno denunciati, ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale. L’accesso all’area è consentito dunque solo agli operatori autorizzati che stanno conducendo le ricerche in quota (oltre che ai rifugisti di Punta Penia e Capanna Ghiacciaio).
I controlli.
La zona è controllata dal personale di Corpo forestale del Trentino e polizia locale della Val di Fassa. Le operazioni sono riprese nella prima mattinata di oggi, con l’impiego di droni. Nella giornata di domani, i tecnici soccorritori di Soccorso alpino, vigili del fuoco permanenti, Guardia di finanza, carabinieri e polizia di Stato effettueranno le ricerche via terra, con il supporto di cani appositamente addestrati. Le operazioni avverranno garantendo le condizioni di sicurezza degli operatori attraverso speciali tecnologie per il monitoraggio dei movimenti del ghiacciaio.
Intanto, dopo l’apertura di un fascicolo per disastro colposo contro ignoti, il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, avrebbe escluso la “prevedibilità” del distacco della calotta di ghiaccio avvenuta domenica.