Arrestate dai carabinieri tre persone con l’accusa di usura.
Banda di usurai dell’est veronese cade nella rete dei carabinieri. Nelle prime ore di giovedì 17 febbraio scorso, i carabinieri di San Bonifacio hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 persone (due italiane e una di origine rumena, tutte domiciliate a San Bonifacio), ritenute responsabili del reato di usura in concorso ed esercizio abusivo di attività finanziaria, consumato dal maggio 2019 e tutt’ora perdurante.
L’indagine.
Tutto nasce dalla denuncia dei familiari di una vittima, che aveva chiesto un prestito di 25mila euro, poi elargito da un individuo, presentatole da un collaboratore del proprio datore di lavoro. Le successive indagini permettevano di individuare l’usuraio, originario della provincia di Catanzaro, residente in Veneto dalla fine degli anni ’80, disoccupato e privo di alcun reddito sin dal 2014, considerato dagli investigatori “vero e proprio dominus dell’usura nell’est veronese”, e i suoi complici. L’uomo, secondo l’accusa, erogava somme di denaro applicando tassi d’interesse fino al 143% sui prestiti elargiti ad una nutrita serie di soggetti, non esitando a porre in essere minacce e atti intimidatori, spingendosi sino a pretendere prestazioni sessuali nei confronti delle debitrici femmine per concedere dilazioni di pagamento o la rinegoziazione del debito.
Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno recuperato e posto sotto sequestro la somma in contanti di oltre 95mila euro, una notevole quantità di appunti con i quali gli usurai tenevano la contabilità della loro illecita attività, e addirittura lettere estorsive pronte per essere inviate ai debitori in ritardo nei pagamenti. I tre sono stati associati alla Casa circondariale di Verona Montorio a disposizione dell’autorità giudiziaria dove oggi si è svolto l’interrogatorio di garanzia.