Iniziata la conta dei danni causati dalla grandine anche nella zona del Custoza Doc
Comincia la conta dei danni dopo la tempesta che si è abbattuta sulla provincia di Verona, devastando ogni tipologia di coltura, dal basso lago all’Est Veronese.
Sono centinaia le segnalazioni arrivate a Confagricoltura Verona, la quale presenterà denunce di sinistro alle compagnie di assicurazione e inoltrerà ad Avepa, l’agenzia regionale per i pagamenti, le richieste di risarcimento per i danni ai fabbricati e alle strutture agricole.
Oltre all’Est Veronese, dove mele e kiwi sono stati trivellati dai maxi chicchi di grandine, è nell’area di produzione del Custoza doc che si registrano le perdite più ingenti. Da Sommacampagna a Sona, da Custoza a Valeggio, da Peschiera a Villafranca, da Castelnuovo a Pastrengo non c’è vigneto che sia riuscito a scampare alla furia del maltempo, anche se le perdite sono variabili: si va da un 10% al 80%, con grappoli distrutti, viti spezzate e impianti stesi a terra. Un danno enorme all’economia veronese, dove il vino copre una grande percentuale delle entrate del territorio.
Le parole di Roberta Bricolo, presidente del Consorzio di tutela vino Custoza Doc
“Siamo fuori con i tecnici a compiere le verifiche e solo tra qualche giorno avremo il polso sulla
situazione. Sicuramente quello che stiamo vedendo è un disastro. Ci sono alberi crollati sui vigneti e, quindi, la difficoltà in questo momento è anche quella di entrare nei terreni, tagliando i fusti e facendo pulizia, per poi procedere alle verifiche. I danni riguardano tutti i nove Comuni della denominazione, anche se a macchia di leopardo. Nelle zone dove sono caduti blocchi di ghiaccio grandi come palle da tennis la situazione è compromessa: il grappolo è perduto e la vigna non si riprende più. Due tempeste nel giro di poche ore, una a mezzanotte e l’altra alle cinque del mattino, sono cose che travalicano pure il sapere contadino, perché non sai più che cosa aspettarti. Preoccupano la frequenza e la violenza di questi temporali. Questa tegola non ci voleva: ci sentiamo sempre più inermi, la sensazione di impotenza è frustrante”. commenta Roberta Bricolo, imprenditrice vinicola di Confagricoltura e presidente del Consorzio di tutela vino Custoza doc.