La madre morta in cucina, il figlio gravissimo: cosa sappiamo dell’omicidio di Vago di Lavagno

Tutti i misteri da chiarire dell’omicidio di Vago di Lavagno.

Un dramma familiare ha sconvolto una tranquilla villetta in via Galileo Galilei, a Vago di Lavagno, dove Alessandra Spiazzi, 58 anni, è stata trovata morta in cucina, colpita da un solo proiettile fatale. Accanto a lei, suo figlio quindicenne, gravemente ferito alla testa, un solo colpo anche per lui: è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Borgo Trento, dove lotta tra la vita e la morte.

E tanti misteri ancora da risolvere. L’unico in grado di raccontare l’accaduto è Luciano Feltre, marito di Alessandra e padre del ragazzo. Vigile del fuoco a Verona, Luciano era in casa durante il litigio che avrebbe preceduto la tragedia. Secondo i vicini, la famiglia discuteva spesso negli ultimi giorni, con urla udibili dall’esterno. Ma i dettagli da chiarire restano tanti. Luciano Feltre è stato interrogato a lungo dai carabinieri per ricostruire i fatti.

L’arma del delitto.

L’arma del delitto non è stata ancora identificata con certezza, e le autorità non avanzano ipotesi. I carabinieri dichiarano che nessuno è ancora stato fermato, mentre le indagini proseguono sotto la guida del pubblico ministero Paolo Sachar. Ma tutte le ipotesi, anche le più terribili, rimangono al momento aperte.

Nel frattempo la comunità locale è sconvolta. Gli amici del giovane ferito, descritto come uno studente serio e tranquillo, faticano a credere a quanto accaduto. La villetta dell’omicidio, quella casa a due piani di via Galilei, è stata posta sotto sequestro per esigenze investigative, lasciando aperti molti interrogativi su questa terribile vicenda.

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