La strumentazione usata a Verona dai vigili del fuoco: Lifeseeker.
Si chiama Lifeseeker: i vigili del fuoco mettono in campo nuove tecnologie per migliorare le operazioni di soccorso. L’ultima novità riguarda la ricerca di persone disperse, dove i droni, già provvisti di termocamere per ricerca in piena oscurità, sono stati dotati di un’apparecchiatura capace di individuare con precisione la posizione di un telefono cellulare. E’ in questo modo per esempio che è stato individuato il telefono cellulare della mamma delle due bimbe uccise nella casa di accoglienza di Verona.
Tale strumentazione prende il nome di Lifeseeker. Questo sistema interagisce col telefono da ritrovare attraverso una cella telefonica installata sul drone, che viene progressivamente guidato dal pilota verso il punto indicato. L’uso di questo nuovo strumento, integrato con Imsi Catcher della tipologia Dedalo, ha permesso nel corso delle ricerche di Sachithra Nisansala Fernando Dewedra Mahawaduge, la madre 33enne delle due piccole assassinate nel loro letto, all’interno della casa di accoglienza di Porto San Pancrazio, di ritrovare telefono e alcuni effetti personali e indirizzare le ricerche verso una zona dell’Adige, dove nel tardo pomeriggio è stato rinvenuto il corpo senza vita della donna.