Il giorno dopo il devastante incendio al salumificio Coati di Arbizzano.
Il giorno dopo il devastante incendio, si indaga sulle cause: le fiamme che hanno distrutto il salumificio Coati di Arbizzano si sono portate via un’azienda che da generazioni è specializzata nella produzione di salumi di alta qualità. Un’azienda leader del settore, con 170 dipendenti, che nel 2021 ha registrato un fatturato di 120 milioni di euro. Un’eccellenza per Verona.
Ora è tutto in fumo, letteralmente. Lo stabilimento di via Leonardo da Vinci, ad Arbizzano, si è accartocciato su se stesso, divorato dalle fiamme. Secondo le prime ricostruzioni, il rogo sarebbe partito da un nuovo reparto in costruzione, ma in brevissimo tempo si è mangiato tutto. Lasciando solo il tempo ai dipendenti dell’azienda di correre fuori. Uno di loro ha cercato scampo gettandosi da una finestra, ed è rimasto ferito in modo grave: soccorso dai sanitari, è stato trasportato all’ospedale di Borgo Trento.
- Gigantesco incendio al salumificio di Arbizzano, fumo visibile a chilometri di distanza. Grave un dipendente.
- Incendio Arbizzano, appello del comune di Negrar: “Tenete chiuse le finestre”.
- Il terrificante incendio al salumificio Coati di Arbizzano: azienda distrutta, un ferito grave. Ecco cosa sappiamo – VIDEO.
- “Non si respira”: così Arbizzano si risveglia il giorno dopo il terribile rogo.
- Incendio, le analisi Arpav: “Aumentate Pm10 e monossido di carbonio”.
I vigili del fuoco sono accorsi da Verona, Bardolino, Caldiero, Vicenza e Padova con 4 autopompe, 4 autobotti, 2 autocisterne chilolitriche, un’autoscala, un mezzo antincendio aeroportuale e l’unità di comando locale. E poi anche il carro Nbcr (Nucleare Biologico Chimico Radiologico). In tutto 45 operatori, che hanno operato fino a notte fonda per circoscrivere le fiamme. E che sono ancora al lavoro.
E questa mattina, venerdì, nei dintorni di quel che rimane del salumificio Coati l’aria era pesantissima, quasi irrespirabile. Colpa anche delle condizioni atmosferiche, che hanno fatto ristagnare fumo e ceneri verso il basso. I comuni di Negrar e di Verona continuano a consigliare di tenere ben chiuse porte e finestre, e di indossare, all’aperto, le mascherine Ffp2.
Restano ancora da chiarire le cause dell’incendio. Funzionari dei vigili del fuoco e tecnici Spisal sono al lavoro da ieri per risalire all’origine delle fiamme, e ricostruire le cause del disastro. Nel pomeriggio è arrivato anche l’elicottero dei vigili del fuoco.
Le raccomandazioni del comune di Verona.
Nel frattempo il comune di Verona raccomanda di “sospendere le attività all’aperto. Si consiglia di evitare di stazionare in prossimità delle aree interessate dall’incendio e mantenere chiuse le finestre di abitazioni e luoghi di lavoro in presenza di fumi persistenti e maleodoranti fino alle 24 di domani, sabato 11 febbraio, entro 5 km dall’incendio”.